Il fatto

Costretto a operarsi privatamente per la troppa attesa, Asl gli chiede 150 euro per le visite preoperatorie

In lista d'attesa da anni per essere operato a Savona. Poi le visite preoperatorie ma dopo quasi 4 mesi ancora nessuna chiamata e così va ad Alessandria: "Non ne potevo più, dovevo tornare ad una vita normale"

Generico marzo 2024

Savona. “Conoscete tutti il detto oltre il danno la beffa giusto? Ecco questo è un classico esempio. Perché oltre a non essere stato operato (dopo oltre un anno di attesa) ho ricevuto un ulteriore regalo da parte dell’Asl 2 savonese: la fattura di 150,71 euro per saldare il conto delle visite preoperatorie effettuate al San Paolo che, viste le circostanze, non ho ritenuto di dover pagare visto che non sono stato chiamato entro i termini prefissati”.

E’ questa la denuncia di Salvatore Folmi che dopo mesi, anzi anni, di calvario è uscito dal tunnel della malattia grazie ad una clinica di Alessandria, dove poi ha deciso di farsi operare. Inizialmente era stato inserito in lista d’attesa presso l’ospedale San Paolo, dopo cinque mesi era stato trasferito in quella delle urgenze ma senza alcun risultato: anzi sì, quello di effettuare le visite preoperatorie ad aprile per poi essere chiamato per l’intervento dopo ulteriori 4 mesi.

“Non è la questione dei 150 euro perchè lavorando da anni al porto di Vado Ligure posso, fortunatamente, permettermi la cifra ma è principio. Secondo la Asl dato che mi sono fatto operare in un altro posto devo saldare la fattura delle visite preoperatorie che ho eseguito invece presso il loro ospedale”.

Ma la questione è ben diversa: non è che non ho voluto farmi operare all’ospedale San Paolo di Savona per poca fiducia o altro ma semplicemente perchè dopo oltre due anni con questa problematica molto invalidante, non ne potevo più. Stavo davvero male, le emorroidi mi stavano massacrando e ogni movimento che per noi è banale come lo stare seduti a me costava fatica e dolore”.

“Era il 2014 quando mi viene prescritta dallo specialista la prima colonscopia per, appunto, problemi di emorroidi – ci spiega Folmi – e fino al 2020 con le cure adeguate la sua vita continuava abbastanza normalmente” .

Dal 2021 la situazione peggiora – continua – infatti il 10 marzo del 2021 vengo inserito nella lista di attesa per essere operato. A fine agosto, sempre dello stesso anno, vengo medicato due volte (di cui una con anestesia locale e incisione) e viene confermata la mia presenza in lista di attesa ma ormai c’ero già da più di 5 mesi“.

Nel frattempo passa un anno, ma per il signor Folmi nessuna novità: “A inizio settembre 2022 vengo nuovamente visitato (esame obiettivo colonproctologico e anoscopia) e dato il referto degli esami strumentali vengo inserito nella lista delle urgenze poiché riconosciuto dal medico un aggravamento della patologia. Poi? Altro giro e altro “regalo”: un mese dopo una nuova visita”.

“Passati sei mesi e quindi a metà marzo 2023 finisco al Pronto Soccorso per un’importante emorragia. Pochi giorni seguenti, non potendone più (e  dopo essermi sentito dire al telefono innumerevoli volte di essere in lista di attesa con carattere di urgenza) decido di inviare una mail alla direzione dell’ospedale San Paolo e “magicamente” il giorno dopo mi rispondono. Successivamente mi chiamano per effettuare le visite preoperatorie e il 20 aprile 2023 vengo sottoposto finalmente ai controlli di routine

“Tra me e me ma anche parlando con la mia famiglia pensiamo che finalmente sia finito il calvario. Vedo la luce in fondo al tunnel, soprattutto perchè mi era stato assicurato che sarei stato chiamato per l’operazione entro massimo due settimane”.

Purtroppo per Salvatore in questa vicenda non c’era ancora il lieto fine: “Non vengo chiamato entro le due settimane e decido (dopo molte spese e dopo 2 anni e 4 mesi da quando sono stato messo in lista di attesa) di farmi operare in una clinica ad Alessandria che mi prende in carico a luglio del 2023. E così torno finalmente a condurre una vita normale e quel problema che mi ha attanagliato per anni è solo un triste ricordo”.

Il San Paolo di Savona però, ignaro del prosieguo della vicenda ad agosto chiama il paziente: “Uno dei primi giorni di agosto 2023 mi contattano telefonicamente dall’ospedale per fissare la data dell’operazione e spiego loro la mia scelta (con annesse ovvie motivazioni). Al telefono nessuna problematica, hanno preso atto della mia scelta e non mi hanno assolutamente comunicato nulla riguardante pagamenti da effettuare. Ora tutto è cambiato – conclude Salvatore – io non ho alcuna intenzione di pagare. Vedremo come risolvere la questione”.

 

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