Momenti drammatici

Travolti dalla valanga a Monesi, il racconto di uno dei sopravvissuti: “Ho pensato fosse finita. Eravamo tranquilli, scelto un percorso sicuro”

Nella slavina ha perso la vita Simone Rossi, 43enne di Alassio: "Non lo conoscevamo, lo abbiamo incontrato e ci ha chiesto se poteva unirsi a noi"

Generico marzo 2024

Monesi. “Quando la slavina mi ha travolto, in un primo momento ero cosciente. E ho pensato che fosse finita perché non c’era nessuno, per me eravamo tutti sotto. Poco prima avevo visto che dietro di noi non c’era più nessuno, e quindi ho pensato: quando si accorgeranno che non siamo ancora rientrati sarà tardi. Dopo ho perso i sensi, e mi sono svegliato nel momento in cui Davide mi ha tirato dallo zaino”. La voce ancora provata, Federico Giordano racconta a Riviera24 cosa è successo domenica, quando una valanga ha travolto lui e gli altri scialpinisti del gruppo, composto da sei persone tra cui Simone Rossi, 43 anni di Alassio, unica vittima della tragedia.

È il primo pomeriggio di domenica 10 marzo, aveva appena finito di nevicare quando i cinque amici, a cui si aggiungerà all’ultimo Simone, arrivano su a Monesi per fare un giro. Un percorso conosciuto fatto molte altre volte in passato, i luoghi del cuore dove si cresce, si mettono per la prima volta gli sci ai piedi perché Monesi per chi abita in Valle è casa, è il posto del cuore, il luogo dove ti senti al sicuro.

“Domenica abbiamo deciso di andare a fare un giro con Davide, Letizia, Arianna e Maria – racconta Federico – Siamo partiti nel primo pomeriggio quando ha smesso di nevicare e l’allerta era finita. Il tempo quando siamo partiti non era brutto, e quando siamo arrivati non c’era ventò né nevicava. Poi durante il tragitto ci ha raggiunto questo ragazzo, Simone: non lo conoscevamo e ci ha chiesto se si poteva unire a noi“.

“Eravamo poco più sopra all’arrivo della seggiovia – prosegue Federico – il giro più semplice che potevamo fare, non rischioso e che abbiamo fatto migliaia di volte in passato. Siamo anche passati attaccati al bosco perché teoricamente ‘non stacca’, perché ci sono gli alberi che tengono la neve. Era una zona, questa dell’Ubaghetto, che non ha mai presentato problematiche“.

Si sale su, con le pelli, tranquilli senza neanche immaginare che a breve una slavina si sarebbe staccata travolgendoli. “Poco prima del punto dove volevamo fermarci per cambiarci e toglierci le pelli – prosegue – ci siamo accorti che dall’alto ci stava arrivando delle neve nei piedi e all’improvviso ci ha travolto. Davide era l’unico di noi che è rimasto in superficie ed è il primo che ha iniziato a tirare fuori tutti. Prima Maria, poi insieme hanno tirato fuori me, poi abbiano trovato Arianna. Nel mentre sono arrivati i primi soccorsi che hanno trovato Simone ed infine Letizia”.

Per raggiungere il gruppo e trarre in salvo le persone coinvolte nell’incidente, si sono mobilitati gli elisoccorsi di Piemonte e Liguria. Da terra i vigili del fuoco, i carabinieri e i mezzi del soccorso alpino che grazie all’uso dell’Artva (apparecchio di ricerca dei travolti in valanga) sono riusciti a trovare i dispersi e a estrarli dalla coltre di neve che li ha improvvisamente travolti. Due ragazze sono state trasportate con l’elisoccorso nell’Ospedale di Mondovì, “invece io Davide e Maria, visto che stavamo bene – conclude Federico – siamo scesi con gli sci assieme ai soccorritori”.

Per Simone Rossi invece non c’è stato nulla da fare ed è arrivato senza vita al Santa Corona dove era stato trasportato con l’elisoccorso in codice rosso.

In memoria del 43enne scomparso, oggi il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in segno di cordoglio per l’ex consigliere comunale e assessore al turismo e allo sport di Alassio.

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