Lettera al direttore

Lettere

Il giocattolo del calcio si è rotto da tempo: il razzismo ha poco a che fare con questi immorali e strapagati calciatori-finti attori

Ecco le parole di un lettore: "Sarà perché siamo a Pasqua e non a Natale, “quando siamo tutti buoni”, ma non riesco a non indignarmi!"

pallone

In realtà il giocattolo del CALCIO si è già rotto da un bel po’ di tempo, e ad essere veramente sinceri, ormai quasi tutti ci siamo “rotti” DI QUESTO PSEUDO-SPORT-NAZIONALE! Che piace ed appassiona sempre meno.

Chi scrive, in maniera “amara” e “decisamente rotta” queste poche ma sincere righe, è uno dei tanti, uno che da quasi sessant’anni ha accompagnato la propria vita con l’immancabile schedina, una occhiata alla pagina sportiva dei quotidiani, e qualche “tonnellata” dei vari: “Domenica Sportiva”, “90 minuto”, “Dribbling”, e poi “Biscardi….”” ed altri analoghi più o meno fumosi e o fortunati programmi del genere.

Negli anni “ho patito”, ma superato i vari “scandali del calcio”, dal “calcioscommesse” al “calciopoli” uniti in maniera inesorabile ad un triste, costante e progressivo svilimento del vero ed autentico CALCIO SPORTIVO. Nel frattempo “scivolano via”, “metabolizzate” e superate con apparente leggerezza, vere ecatombi, stragi di massa con autentiche tragedie, decine, centinaia, a volte migliaia di morti, di vittime, frutto anche di catastrofici incidenti, di infinite guerre, più o meno note e conosciute, alcune delle quali tutt’ora in corso, e
poi ancora faide e femminicidi……….
Ma ora spiccano nuovi titoloni nei giornali, e non solo in quelli sportivi! Da ormai più di una settimana è un crescendo, e non si parla d’altro che del “dramma nel dramma”, o meglio, e per fortuna, in realtà di un presunto “pseudo-dramma” ossia: “quali sono le irripetibili frasi razziste che l’interista Acerbi avrebbe rivolto al giocatore del Napoli Juan Jesus, nel corso dell’ultima partita Inter-Napoli, giocata a San Siro la domenica scorsa”, ………lo shock del calciatore di colore partenopeo che pare ora non si possa più riprendere, colpito a morte dall’epiteto razzista ricevuto dal collega e “compagno di merende” Acerbi.

Intendiamoci, io sono dell’avviso che il becero, feroce e reale, disumano razzismo, vada combattuto, e anche duramente ma mi pare addirittura blasfemo e che nulla abbia a che vedere con queste stucchevoli beghe, “operette di bassa lega”, di questi immorali e strapagati calciatori-finti attori, trapezisti, viziati, foraggiati ed idolatrati protagonisti dei più disparati gossip, con l’hobby del Calcio giocato.
In particolare sto pensando, per contro, alla moltitudine delle persone di colore che, spesso affamate, in maniera crudele ed inaccettabile, quotidianamente vengono anche discriminate, bistrattate e derise, quelle sì, bisognose di attenzione e di giustizia, di comprensione, di piena solidarietà e di riscatto, e non certo le ipocrite “rivendicazioni da verginella” di un privilegiato e fortunato calciatore miliardario, ora in un falso, inappropriato quanto inedito ruolo di vittima sacrificale.

Tutto dovrebbe avere un limite! Ed in questi casi, normalmente il buon senso aiuta! Evidentemente non sempre è così!

Franco Pomerano

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