AGGIORNAMENTO: Il club giallorossoblù ha comunicato di aver accettato le dimissioni di Andrea Biolzi: “La società lo ringrazia per il lavoro svolto con professionalità e impegno, augurando a lui le migliori soddisfazioni sportive e nella vita privata. Stiamo lavorando per trovare una soluzione valida”.
Finale Ligure. Una spirale di negatività dalla quale sta diventando sempre più difficile uscirne. Questo è un riassunto parziale, ma praticamente esaustivo, dell’attuale situazione del Finale. Con la sconfitta di ieri per 4-0 contro la Praese, resta al terz’ultimo posto con un punto di distanza dal Camporosso, il prossimo avversario dei giallorossoblù. Gli imperiesi hanno effettuato il colpaccio in casa della Sestrese e si prospetta una sfida davvero cruciale per entrambe le formazioni. Ora però la testa è sulle prossime giornate di allenamento.
I confronti sono stati parecchi nel corso di questa stagione e ce ne saranno ancora dopo l’ennesima débâcle di domenica. Il “tutti in discussione” sembra essere diventata una costante e, infatti, la prima notizia è arrivata da pochi minuti: Andrea Biolzi non sarà più l’allenatore del Finale, le dimissioni presentate ieri sono state accettate dal sodalizio.
Il cambio di allenatore da Ivan Monti ad Andrea Biolzi non ha portato ad un cambio di passo. Ma i problemi vengono realmente dalla panchina? Il Finale è sempre stato riconosciuto per una forte identità, non solo di gioco ma come clima di positività. Ed è proprio quest’ultimo fattore che appare “desaparecidos“, con la vittoria manca dal 12 novembre a Carcare. Lo spettro della Prima Categoria, prima una figura lontanissima, si sta sempre più avvicinando e spaventando i finalesi. I dati, tuttavia, parlano da soli: il Finale è terz’ultimo nella graduatoria anche per rendimento casalingo, così come lo è in trasferta, e solo il Quiliano&Valleggia ha subito più gol (60 contro i 47 dei finalesi).
Domenica ci sarà quindi un nuovo allenatore, il terzo stagionale, per una sfida praticamente da dentro o fuori. Rimanere in corsa e lottare per i prossimi mesi, ritrovando una convinzione che manca da troppo tempo, oppure sprofondare. Dopo la retrocessione dello scorso anno, il Finale rischierebbe di finire in un baratro sportivo che non viveva da svariati anni.