Allarme

Lago di Osiglia a metà anche in pieno inverno, l’emergenza idrica si fa seria fotogallery

Il rio che lo alimenta è sparito tra l'erba e la terra e riaffiorano sempre più le rive asciutte

Osiglia. L’emergenza idrica si fa seria: il mese di gennaio è stato tiepido rispetto alle medie stagionali, ma, soprattutto asciutto. Non solo non si è vista la neve, ma le quasi assenti precipitazioni stanno creando allarme per le falde acquifere e per le risorse. Un esempio ben visibile è la diga di Osiglia, che per il secondo inverno consecutivo sta toccando i minimi storici in fatto di capienza. Dall’imbarcadero, dove arriva il rio Osiglietta che alimenta l’invaso, il panorama è desolante, si scorge infatti una distesa infinita di terra asciutta ed erba, in mezzo alla quale scorre un rigagnolo e non si avverte nessun rumore di acqua gorgogliante, che sarebbe, a questa stagione, una normalità.

Osservando le rive si percepisce la “sete”: quasi otto i metri in meno di terreno affiorato, che equivalgono a circa sette milioni di metri cubi di acqua mancanti, mentre la capienza totale sarebbe di tredici milioni.

“Il livello del lago di Osiglia è da tempo stabile intorno ai 625,50 metri sul livello del mare, purtroppo destinato a scendere (il minimo storico è di 623 metri per vedere i resti del vecchio paese sommerso, ndr) – spiegano da Tirreno Power, gestore dell’invaso – Gli apporti autunnali e invernali continuano a non dare il significativo contributo auspicato. Non viene derivata acqua per la produzione di energia da dicembre 2021. La mancanza di piogge e di riserve di neve impedisce al livello di alzarsi sensibilmente, e al momento, gli obblighi di rilascio del DMV (decorso minimo vitale che permette di mantenere il fiume a valle dello sbarramento) sono maggiori dell’apporto di precipitazioni e affluenti“.

In sostanza, si rilascia più acqua di quella che si immette nella diga, che per la stagione invernale è davvero un’emergenza. Preoccupazioni anche dall’Amministrazione comunale, come sottolinea il sindaco Paola Scarzella: “Parlando con gli anziani non c’è memoria, in passato, di una situazione simile, prima della costruzione della diga si era registrata un’estate completamente siccitosa, e si portavano i capi di bestiame a bere a valle dove l’accumulo era più significativo. Ma in inverno non si è mai vista una carenza così preoccupante. Per noi il lago è tutto, non solo per la scorta idrica, ma anche per il turismo e la sopravvivenza delle attività commerciali e per le iniziative estive. Speriamo in una primavera piovosa, altrimenti sarà un disastro”.

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