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Berlangieri si candida: che succede per Industriali e Camera di Commercio? Nessuno ne approfitti per sottomettere Savona a Genova

Le procedure per il nuovo presidente provinciale di Confindustria: la prima volta di una donna?

Savona. Angelo Berlangieri lascia la presidenza dell’Unione Industriali e la vice presidenza della Camera di Commercio per candidarsi alla carica di sindaco di Finale Ligure. Una bella botta, comunque inattesa anche se l’ipotesi era ormai in campo da tempo.

Cominciamo dalla cosa che ci sembra più importante: nessuno provi ad approfittare del cambio della guardia agli Industriali per riproporre un unico ente tra Savona e Genova (ormai impossibile, ci pare), ma neanche a impostare manovre per cancellare Savona di fatto o farla diventare un semplice satellite del capoluogo regionale (ipotesi invece a cui qualcuno potrebbe ancora pensare). Vade retro Genova, ora e sempre.

Nell’uomo Berlangieri, nonostante impegni precisi presi a suo tempo, ha prevalso il forte impulso di fare (provare a fare) il sindaco della sua città. Ha vinto la passione, anche se con decise sfumature di irrazionalità. “Ora o mai più”, deve aver pensato. Una scelta legittima, che ogni cittadino nella nostra democrazia può prendere, come ha fatto il primo presidente degli Industriali italiani venuto dal Turismo, scelta significativa in una provincia come la nostra.

Berlangieri non può più tornare indietro (per coerenza e opportunità), anche se la legge, come vedremo più avanti, ha sfumature diverse.

Nelle sale ovattate di via Gramsci, tra i personaggi di maggior spicco dell’ente, una certa rabbia sembra piano piano già sbollire. Berlangieri, come gli era stato chiesto, ha fatto il frontman sul piano della comunicazione, con battaglie epiche per Aurelia bis e contro i cantieri in autostrada (è possibile che ci mancheranno), visto che è sulle infrastrutture che gli industriali continueranno a battersi come primo, indispensabile obiettivo.

Ma quale procedura prevede le sacre carte dell’Unione Industriali per la successione a Berlangieri? Va subito detto che sarà una lunga cosa, con un nuovo presidente presumibilmente verso settembre-ottobre, mentre per il rinnovamento totale, cioè i nuovi presidenti delle sezioni, si viaggerà verso un annetto.

A grandi linee la prassi vuole questo. Berlangieri ha 30 giorni di tempo per dimettersi (lo farà) altrimenti decadrà automaticamente. L’ente viene guidato dal vice presidente vicario, mentre si mettono al lavoro i tre saggi, cioè gli ex presidenti. Due saranno Elio Guglielmelli ed Enrico Bertossi, mentre il terzo dovrebbe essere lo stesso Berlangieri che però, data la situazione, lascerà il posto a Fabio Atzori, il cui prestigio in questo momento può fare molto comodo.

I saggi consulteranno i presidenti delle sezioni, le aziende più rappresentative, il mondo portuale e i Giovani Industriali, quindi proporranno un nome al consiglio direttivo in vista dell’assemblea, cui compete la nomina definitiva.

Potranno nascere anche candidature spontanee e forse bisognerà che all’Unione Industriali qualcuno butti un occhio, come accade in molti settori, un po’ per necessità reali, un po’ perché è “di moda”, a giovani e donne (la prima volta di una donna al vertice?).

Una macchina che sta per mettersi in moto per superare lo choc-Berlangieri, anche perché prende sempre più campo la linea secondo cui l’industria savonese è forte e ha superato prove più ardue di questa. Come dire: al lavoro per affrontare al meglio i problemi sul tappeto, a cominciare appunto dalle infrastrutture.

C’è poi la vicenda che riguarda la Camera di Commercio. Visto dalla parte dei regolamenti comunali, non sembrano esserci incompatibilità. Ci sono invece per lo statuto della Camera di Commercio, che prevede l’incompatibilità non quando ci si candida, ma quando si viene eletti in un Comune con più di 5.000 abitanti, com’è Finale Ligure.

Un piccolo passo indietro. La legge (in Italia sempre complicata) non sembra prevedere invece incompatibilità tra Comune e Unione Industriali, che è un ente privato.

Tagliando la testa al toro: Berlangieri lascerà gli industriali e pure la Camera di Commercio, visto che non è facile (non lo è per nessuno) fare il vice di un presidente come Enrico Lupi.

Tanta roba. Per il futuro di Finale Ligure – ca va sans dire – ma, con industria ed ente camerale di mezzo, per il futuro della nostra provincia, che tanto bene non se la passa. Bisognerà seguire con attenzione.

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