A che punto siamo

Autostrade, in Liguria cantieri a rilento: completato solo un terzo dei lavori in galleria

L'unica via d'uscita è la Gronda, Tomasi: "Se la finiremo in 10 anni potremo posticipare gli ammodernamenti". Diversi interventi ancora in programma anche su viadotti, barriere antirumore e di sicurezza

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Liguria. Solo il 36% dei lavori di ammodernamento delle autostrade liguri è stato completato: complessivamente sono 139 i chilometri su cui bisogna intervenire, ma al momento solo su 50 km – quindi poco più di un terzo del totale – i cantieri sono giunti al termine. Il dato è emerso durante l’incontro in prefettura tra il ministro Matteo Salvini e l’amministratore delegato di Autostrade Roberto Tomasi, riunitisi per fare il punto sugli interventi infrastrutturali in Liguria.

Dunque in che anno potremo liberarci definitivamente dei cantieri? Tomasi non risponde ma suggerisce una via d’uscita: “Se la Gronda la realizziamo nei dieci anni, la strategia di ammodernamento può essere posticipata perché avremmo la possibilità di spostare gli assi che invece oggi convergono tutti sulla A10″.

Nel corso dello stesso incontro è stato aggiornato il cronoprogramma per la bretella autostradale, che dovrebbe veder partire i primi scavi dopo la metà del 2024. Seguendo il ragionamento di Tomasi, sarà difficile vedere la luce in fondo al tunnel – è il caso di dirlo – prima dei prossimi dieci anni. E questa è ritenuta una motivazione in più per accelerare sulla Gronda: “È evidente a tutti che queste infrastrutture sono cariche di mezzi pesanti e leggeri – osserva Tomasi -. Ogni volta che si tocca un nodo della rete il sistema va in crisi, come abbiamo visto oggi con due incidenti (stamattina e oggi pomeriggio, ndr) che hanno provocato ben 14 chilometri di coda. Questo è l’ordinario, mi spiace dirlo, e su questo ordinario dobbiamo intervenire”.

In particolare, per quanto riguarda le attività di assessment (cioè indagini di approfondimento sui rivestimenti e relativi interventi di messa in sicurezza o manutenzione), su 285 fornici sono 95 quelli già adeguati e per altri 6 i lavori sono in corso. L’aggiornamento del piano di sicurezza riguarda 104 gallerie per un totale di 100 chilometri: all’appello ne mancano ancora 73, corrispondenti a 70 chilometri, quindi il 70%.

Meno esteso è lo sviluppo degli interventi sui viadotti da mettere in sicurezza: si tratta nel complesso di 16 lotti per 3,2 chilometri. Di questi sono stati eseguiti i lavori su 366 metri (appena l’11%) e altri quattro lotti sono in esecuzione per 801 metri di lunghezza.

Ben poco si è mosso anche sulla sostituzione delle barriere antirumore, una situazione che crea enormi disagi agli abitanti delle case che si affacciano sui tratti urbani di A7, A10 e A12. Su 38 chilometri di interventi (56 lotti) solo un chilometro è stato completato (un lotto) e 2,5 chilometri sono in corso (3 lotti). Secondo le previsioni il piano si articolerà in sei anni, di norma con chiusure notturne, anche se alla fine del 2025 la maggior parte dei tratti dovrebbero essere sostituiti. Oltre alle barriere ci sono i lavori del piano di risanamento acustico, avviato da Autostrade nel 2007, che interessa 90 chilometri di rete di cui 11 ancora da mettere a norma.

Ci sono poi le barriere di sicurezza – come quelle finite sotto i ferri sulle rampe del casello di Genova Ovest – con 557 chilometri di estensione lineare da adeguare, corrispondenti a 41 lotto. I lavori sono in corso sui primi tre lotti da 2,5 chilometri, il resto è ancora tutto da fare. E anche in questo caso le ricadute sul traffico sono in agguato.

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