Dati

Welfare Italia Index, in Liguria 31,2 pensionati ogni 100 abitanti: si conferma la regione più anziana d’Italia

Migliora il ranking nella classifica che misura l’efficacia di risposta del sistema di welfare, passando dall’11esimo all’ottavo posto nazionale, negativa invece la performance per quel che riguarda la spesa pubblica per istruzione e formazione

anziana mare

Liguria. La Liguria si conferma la regione più “anziana” d’Italia con 31,2 pensionati ogni 100 abitanti, dato in ulteriore crescita rispetto ai 30,8 del 2021 e superiore di 4 punti percentuali rispetto alla media nazionale (27,1%). La regione compie  compie importanti passi avanti nel welfare, attestandosi all’8° posto tra le regioni italiane per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare, guadagnando 3 posizioni rispetto allo scorso anno quando occupava l’11esimo posto.

Questo il posizionamento della Regione nelle classifiche del “Welfare Italia Index 2022” – strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Il Welfare Italia Index viene presentato analiticamente all’interno del Rapporto Annuale del Think Tank “Welfare, Italia”, disponibile sul sito di Welfare Italia. E’ basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input1, ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output1, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà).

Per quanto concerne gli indicatori di spesa, la Liguria si colloca solo un gradino sotto il podio (4° posto) per quel che riguarda il contributo medio in forme pensionistiche integrative (2.750 euro versati in media per ogni sottoscrittore, contro i 2.414 della media italiana). La regione registra inoltre un 6° posto per la spesa media regionale per utente fruitore degli asili nido, con 9.525 euro spesi mediamente per ciascun bambino frequentante, contro una media nazionale di 8.258 euro.

Superiori rispetto alla media nazionale e all’8° posto tra le regioni italiane gli indicatori relativi al tasso di dispersione scolastica (15,7%, cinque punti percentuali sotto la media nazionale), i posti negli asili nido autorizzati – 29,5 bambini fra zero e due anni ogni 100, contro i 26 della media nazionale – e il numero di cittadini inattivi sulla popolazione in età lavorativa con più di 34 anni (44% contro il 52,8%).

La Liguria si piazza invece nella parte bassa della classifica (18° posto) per quanto riguarda la spesa pubblica per consumi finali per l’istruzione e la formazione in relazione al PIL regionale: se le regioni d’Italia impegnano mediamente circa il 4% del proprio PIL per queste spese, la Liguria si è fermata al 2,8% del totale. Nella media invece (11° posto) la spesa in reddito e pensione di cittadinanza, con 10,1 euro pro- capite spesi mensilmente per ogni cittadino.

Infine, nell’ambito degli indicatori strutturali – eccezion fatta per il già citato numero di pensionati – la Liguria è 11° nell’indicatore che misura lo stato di salute della popolazione – guadagnando ben sei posizioni rispetto allo scorso anno, quando si era posizionata 17°.

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