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Spirits grand tour

I cocktail imperdibili (1 di 5)

"Spirits Grand Tour" è un viaggio alla scoperta dei cocktails e spirits più emozionanti e coinvolgenti: persone, storie e sogni dietro la creazione dei preziosi nettari da degustare

spirits grand tour 12 dicembre 2022

Il mondo del bar sta vivendo momenti piacevolmente concitati: nuovi modi di fare miscelazione, esplosione dei SIGNATURE COCKTAIL, ovvero i drink inventati da un locale e che lo caratterizzano (dunque diversi dai cocktail internazionali codificati) e TWIST ovvero modifiche apportate alla ricetta originale di un cocktail.

Aggiungiamo pure il grande ritorno degli HOME MADE preparati dei mixologist per apportare, anche in questo caso, una “firma” gustativa personale.

Poi ci sono i grandi classici: gli Unforgettable, quei cocktail che sono “perfetti così come sono” e che sono portatori di storie ed emozioni proprie. Con questa sottorubrica scriverò di loro, invitandovi all’assaggio, se ancora non li conosceste.

Partiamo da uno dei miei preferiti: L’OLD FASHIONED ovvero l’eleganza nella semplicità. Gli ingredienti sono pochi, anzi pochissimi: come distillato abbiamo un BOURBON WHISKEY (per scoprire i segreti di questo distillato, vi invito a leggere il mio articolo) con aggiunta di zucchero – i puristi usano ancora la zolletta, ma per praticità e precisione è stato sdoganato anche lo zucchero liquido – e qualche goccia di Angostura (un bitter derivante ad infusione di piante aromatiche). Aggiungiamo un bel cubo di ghiaccio e una scorza di arancia e il gioco è fatto. Io uso questo cocktail per “conoscere” un bartender che non conosco e un locale che frequento per la prima volta, visto che la semplicità della ricetta non permette errori e richiede massima precisione. A seconda di come mi verrà servito un old fashioned, deciderò se proseguire nella loro carta drink o se opterò per un meno rischioso gin & tonic.

Chi non ha mai assaggiato un SAZERAC dovrà recuperare subito! Sto parlando di un cocktail immortale e anche con un’allure storica di “proibito” per la presenza della “Fata verde” ovvero l’ASSENZIO. Un bicchiere da Old Fashioned dovrà essere bagnato con l’assenzio e andrà a contenere COGNAC debitamente mescolato in un mixing-glass insieme una zolletta di zucchero imbevuta di Peychaud’s Bitter e disciolto in poca soda con un bar spoon. Se L’Old Fashioned richiede il ghiaccio nel bicchiere, il Sazerac lo deve escludere.

Il MARTINI ovvero una categoria di Cocktail a prima vista semplici, ma che richiedono tanta empatia da parte del barman: l’ingredientistica e le proporzioni DEVONO seguire i gusti del cliente che lo berrà! Troviamo in questa categoria sia il GIN MARTINI, sia il VODKA MARTINI (per gli amici Vodka-Tini) entrambi sempre accompagnati da ottimo VERMUT DRY e scorza di limone o oliva, a seconda dei gusti. Per i lettori più attenti, ho già trattato del VESPER MARTINI qui.

Da provare anche il MARTINEZ ovvero con l’ingresso del Vermut Rosso nel cocktail e con una aggiunta di maraschino ed anche il PERFECT MARTINI ove i due VERMUT (DRY e ROSSO) sono in perfette parti uguali.

Il Perfect Martini è una variante del Dry Martini, che richiama il MANHATTAN PERFECT, molto simile come dosi, solo che come distillato usa il rye whiskey.

Potevo non scrivere del SIDECAR? Ovvero una storia d’amore fra Cognac e Cointreau, suggellata da semplice succo di limone e con alcova una coppetta. Sembra semplice giusto? Ma serve tanta attenzione per far convivere un distillato con una dose massiccia di liquore che ha lo scopo più di bilanciare, che di condire il cocktail, proprio per lasciare predominare i tratti distintivi del Cognac. Si parla di Cognac in questo drink, ma io, per mio gusto personale, preferisco scegliere un Brandy Spagnolo, più ricco e dolce dei cugini francesi e quindi necessitante meno di Cointreau.

Certo se citiamo il Sidecar non possiamo dimenticarci del suo progenitore: il BRANDY CRUSTA è uno dei grandi cocktail del passato, uno dei primi a diventare classici immortali, nel 1850, tanto da essere considerato il padre spirituale di altri due classici come il citato Sidecar e il Margarita. Gli ingredienti del Brandy Crusta sono cognac o brandy, succo di limone, triple sec, angostura e una goccia di maraschino per dolcificare. Non deve mai mancare la CRUSTA di zucchero sul bordo del bicchiere.

Nelle prossime puntate citerò altri grandi classici della mixology, ma se avete curiosità o richieste particolari potete scrivermi a fulvio.santorelli@mercantidispirits.com e farò in modo di rispondervi nei prossimi articoli di questa rubrica.

“Felicità è trovare due olive nel tuo Martini, quando sei affamato.”
Johnny Carson

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