Indagine lampo

Videocamera nascosta nei bagni delle ragazze al Campus: individuato e denunciato il responsabile fotogallery

Si tratta di un uomo, dipendente di una ditta esterna, la spy cam è stata ritrovata nella sua abitazione: la pratica andrebbe avanti da mesi

videocamera nascosta

Savona. È stato individuato e denunciato il responsabile del brutto episodio avvenuto al Campus universitario di Savona, dove è stata nascosta una microcamera nel bagno delle ragazze. Si tratta di un italiano sopra i 50 anni, dipendente di una ditta esterna che non svolgeva attività direttamente legate all’Università. A scoprirlo la polizia di Savona al termine di una indagine lampo.

A denunciare l’accaduto lunedì Pietro Pone, uno studente che aveva fotografato la scioccante scoperta: mentre era in bagno aveva notato un cavo che penzolava da sotto il lavandino e, guardando meglio, aveva visto la spy cam fissata con del velcro adesivo. Il ragazzo l’aveva poi riposizionata, con l’accortezza di rivolgerla verso il muro, e si era allontanato per segnalare l’accaduto. Ma, una volta ritornato sul luogo, non aveva più trovato il dispositivo: qualcuno l’aveva rimosso in quei pochi minuti. Proprio in quel momento aveva notato nei pressi del bagno un uomo di mezza età che indossava una felpa grigia.

Subito l’Università aveva avvertito la polizia di Stato ed erano partite le indagini che hanno consentito di indentificare il colpevole: il 50enne, proprio in corrispondenza degli orari analizzati, si era recato nel bagno femminile con atteggiamenti sospetti.

L’indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobile ha determinato la tempestiva emissione da parte della Procura di un decreto di perquisizione. Gli investigatori hanno trovato nell’abitazione dell’uomo una microcamera corrispondente a quella fotografata dallo studente universitario, nonché un telefono cellulare, vari hard disk rimovibili e 4 computer. Proprio su questi ultimi erano presenti alcuni video che non aveva cancellato e su cui sono in corso accertamenti.

Dal materiale rinvenuto, pare che non si trattasse della prima volta: l’attività voyeuristica sarebbe iniziata alcuni mesi fa e portata avanti saltuariamente, installando e rimuovendo periodicamente la videocamera. 

L’uomo è stato denunciato con l’accusa di interferenze illecite nella vita privata.

Siamo felici di questa conclusione rapidissima – commenta il prorettore Marco Testa – che è il risultato di una sinergia stretta tra le forze dell’ordine e l’università, nonché frutto di una attenzione che abbiamo verso i ragazzi. Non abbiamo mai avuto problemi ‘criminosi’ in tanti anni, questo è stato il primo episodio: abbiamo reagito immediatamente e grazie alle forze di polizia il responsabile è stato subito individuato. Abbiamo estremamente a cuore la loro salute e il loro benessere, e riteniamo prioritario la loro esperienza di vita e di crescita nel Campus: per questo abbiamo già trovato un accordo con l’unità di Psicologia della Asl 2 per fornire a chi ne avesse bisogno la possibilità di condividere questo momento di difficoltà e ricevere un adeguato sostegno psicologico”.

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