Pensiamoci

Settore in crisi

“A scuola il primo ottobre”: la proposta di Scrivano (albergatori Upa) per allungare la stagione turistica

Valle (Federalberghi): “I problemi sono ben altri, molti di noi non sopravviveranno all’inverno”

albergo scuola

Liguria. Carlo Scrivano, direttore dell’Upa (Unione Provinciale Albergatori), accompagnato da alcune altre voci di rilievo, propone il rinvio dell’apertura delle scuole a fine settembre o al primo ottobre, come accadeva decenni fa, per prolungare la stagione in un periodo ancora ottimo per l’afflusso turistico.

Andrea Valle, presidente di Federalberghi, l’altra associazione di categoria degli albergatori, in buona sostanza rileva invece che i problemi sono ben altri.

Cominciamo da Scrivano: “Almeno fino agli ultimi di settembre le giornate sono ideali per restare in spiaggia e il clima certamente aiuta. Senza contare che un paio di settimane a pieno regime sarebbero preziose per affrontare il caro bollette”.

Ma questa proposta non sarebbe osteggiata dal Piemonte, che vuole fermare l’attività scolastica in inverno per favorire la stagione dello sci? Risponde Scrivano: “Credo che si possa conciliare tutto. Il mondo è cambiato e sono proprio i piemontesi a scegliere sempre di più la Liguria anche per il caro benzina, visto che è la meta più vicina. È una proposta che merita la massima attenzione, bisogna parlarne subito per essere pronti l’anno prossimo”.

Andrea Valle ricorda invece che quest’idea “ritorna periodicamente anche se non è facile da attuare”, ma avverte anche che in Italia i ragazzi vanno a scuola meno rispetto agli altri paesi europei e soprattutto che i problemi sono ben altri: “In realtà non sappiamo come affrontare l’inverno, molti di noi sono sull’orlo della chiusura se già non lo hanno fatto. Abbiamo bisogno urgente di sostegni da parte dello Stato, di promozione fatta bene, di nuove correnti turistiche. Se non si interviene subito i conti dovremo farli a primavera e saranno purtroppo molto dolorosi”.

Scuola al primo ottobre e tanto altro, insomma. La sensazione è che il turismo sia un comparto molto, molto fragile, un vaso di cocci consegnato al nuovo governo che nascerà dopo le elezioni.

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