Sentenza

Bancarotta fraudolenta: assolto Massimo Paoletta, imprenditore e sindaco di Massimino

Era accusato di aver sottratto somme a società poi fallita

tribunale Savona aula

Massimino. Massimo Paoletta, da molti anni primo cittadino del più piccolo comune della Provincia di Savona, Massimino, è stato assolto con formula piena dall’accusa di bancarotta fraudolenta relativamente a presunte distrazioni compiute nei confronti della società Coestram poi fallita nel gennaio 2012.

Il procedimento penale lo vedeva coinvolto come imprenditore e titolare della STA-Ambiente con sede a Bagnasco (CN).

La tesi della procura di Cuneo si fondava su presunti vantaggi che Paoletta e la STA avrebbero ottenuto in danno alla società che ha poi chiuso i battenti. Il Collegio Giudicante ha invece emesso una sentenza che ha accolto l’impianto difensivo messo in atto durante le fasi del processo, pronunciando l’assoluzione di Paoletta – assistito dagli avvocati Francesco Legario e Andrea Frascherelli – con la formula più ampia, perché il fatto non sussiste.

“Sono davvero soddisfatto, fin dagli atti di indagine avevamo dimostrato, con tanto di documentazione alla mano, che semmai era stata proprio la STA e lo stesso Paoletta, rispetto ai fatti contestati e oggetto di inchiesta giudiziaria, ad andare in perdita nei confronti della società fallita, erede della fossanese Negro Escavazioni: per questo è stata dimostra l’assenza di alcuna distrazione a danno della Coestram” afferma l’avvocato Legario.

A processo anche un imprenditore torinese, Giovanni Silvio Anello. Stando al quadro accusatorio poi smantellato nella fase dibattimentale, i due avrebbero agito d’intesa con l’amministratore della Coestram, Roberto Zocchi, allo scopo di occultare e dissipare i beni della società che operava nel settore escavazioni e trasporti utilizzando mezzi e personale provenienti dalla Negro. La presunta attività illecita di distrazione dei fondi si sarebbe concretizzata nella contabilizzazione di fatture per lavori e servizi estranei all’ambito imprenditoriale.

A loro volta i titolari, Guido e Marcello Negro, avevano poi trasformato la snc originaria in una società cooperativa denominata Coestram: per la medesima vicenda giudiziaria i due cugini avevano patteggiato la condanna a un anno e sei mesi di reclusione, mentre il loro commercialista era stato assolto in un altro procedimento.

Per il sindaco di Massimino e l’altro imprenditore, nell’udienza preliminare il Gup aveva disposto il rinvio a giudizio, ma successivamente, prove alla mano, lo stesso Pubblico Ministero ha richiesto l’assoluzione di Paoletta che, in caso di condanna, avrebbe rischiato di dover scontare una pena detentiva di almeno cinque anni.

Dunque nessun appello rispetto alla sentenza di assoluzione di primo grado, con il primo cittadino savonese scagionato da ogni accusa e ora più sereno per il proseguimento della sua attività professionale.

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