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Nera-mente

Angelo Izzo: il tremendo “mostro” del massacro del Circeo

"Nera-Mente" è la rubrica di Alice: un viaggio tra i fatti oscuri dell'attualità

Generico marzo 2022

Angelo Izzo è sicuramente una delle personalità più inquietanti e psicopatiche di tutta la storia della cronaca nera italiana.

Noto soprattutto per essere stato il protagonista, insieme a Gianni Guido e Andrea Ghira, del tristemente famoso “Massacro del Circeo”, Izzo nasce a Roma il 23 agosto 1955, primo di quattro figli, in una famiglia agiata della medio-alta borghesia romana. Fin da piccolo conduce una vita agiata, e fin da giovane si fa riconoscere per la sua tendenza al crimine: a tredici anni entra a far parte della Giovane Italia, un’associazione studentesca dell’allora Movimento Sociale Italiano, dalla quale viene cacciato, già allora insieme ad Andrea Ghira, perché scoperto a nascondere nel cortile ciclomotori rubati.

Negli anni successivi partecipa ad attività a metà strada fra eversione neonazista e criminalità ordinaria. Racconterà poi di aver preso direttamente parte, insieme al suo gruppo e ad altri elementi legati alla destra romana, dal 1972 al 1975, ad alcuni attentati, a numerosissime rapine di autofinanziamento in danno di banche, gioiellerie e uffici postali, a traffici di sostanze stupefacenti coltivati anche d’intesa con la malavita comune e a numerosi stupri di gruppo operati con la stessa tecnica. Lo stile di vita di Izzo è sempre stato particolarmente estremo. 

Iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, frequentava le lezioni saltuariamente e allo studio preferiva frequentare bar e partecipare a festini organizzati in case di altri giovani estremisti di destra, nei quali erano mescolati ideologie politiche, droga e violenza sulle donne. L’uomo  aveva precedenti penali già prima del massacro del Circeo:  aveva violentato due donne ricevendo una condanna a due anni e mezzo.

Arriviamo al tremendo massacro. Nel settembre 1975, pochi giorni prima del crimine, Izzo e Guido si incontrarono in un bar con Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze (di 17 e 19 anni rispettivamente) conosciute qualche giorno prima tramite un amico comune, risultato poi estraneo ai fatti.

Rosaria e Donatella presero subito in simpatia i ragazzi, che mostravano un modo di fare garbato ed un comportamento irreprensibile. In occasione di questo appuntamento, rivelatosi innocuo e gradevole, Izzo e Guido proposero alle due ragazze e un’altra amica, che all’ultimo decise di non unirsi alla comitiva, di incontrarsi di lì a qualche giorno per una festa a casa dell’amico Ghira. Alle 18:20 del 29 settembre, Izzo e Guido, insieme a Rosaria e Donatella, arrivarono a Villa Moresca, che sorgeva sul promontorio del Circeo, in zona Punta Rossa.

Una volta a destinazione, le due povere ragazze furono violentate, drogate, seviziate e massacrate per un totale di trentacinque ore. La Lopez fu infine portata nel bagno del primo piano della villa, dove fu picchiata e annegata nella vasca da bagno, mentre la Colasanti fu quasi strangolata con una cintura e picchiata selvaggiamente. Le due, credute morte entrambe dai tre aggressori, furono poi nascoste nel bagagliaio dell’auto del padre di Guido, che i tre parcheggiarono in viale Pola, recandosi a cenare al ristorante, dove parteciparono anche ad una rissa. I lamenti della Colasanti, sopravvissuta alle violenze, attirarono l’attenzione di un metronotte che diede l’allarme: Izzo e Guido furono arrestati entro poche ore, mentre Ghira si diede alla latitanza. Il 29 luglio 1976 tutti e tre furono condannati in primo grado all’ergastolo. La condanna fu confermata anche nei successivi gradi di giudizio per Izzo e Ghira, mentre a Guido furono riconosciute le attenuanti generiche in appello, riducendo così la pena a trent’anni. 

Generico marzo 2022

Durante la detenzione, Izzo manifestò più volte interesse a collaborare con la magistratura fornendo, grazie a presunte confidenze ricevute da altri carcerati di estrema destra, proprie versioni sulle stragi  di Piazza Fontana ed altre, su omicidi e molti altri episodi di terrorismo e di mafia. A volte le sue dichiarazioni hanno trovato riscontro, altre volte no.

Izzo provò varie volte ad evadere. Nel 1977 tentò di scappare dal carcere di Latina insieme a Guido, prendendo in ostaggio il maresciallo delle guardie carcerarie, ma il tentativo non riuscì. Nel 1986 gli venne attribuito un tentativo di evasione dal supercarcere di Paliano. E ancora, nel 1993, approfittando di un permesso premio, si allontanò dal carcere di Alessandria e riuscì ad espatriare in Francia. Venne poi catturato a metà settembre ed estradato in Italia. 

Nel dicembre 2004 ottenne, con non poco scalpore da parte di tutti, la semilibertà dal carcere di Campobasso, su disposizione dei giudici di Palermo, per andare a lavorare in una cooperativa. Il 28 aprile dell’anno seguente Izzo uccise Maria Carmela e Valentina Maiorano, all’epoca sotto protezione, moglie e figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato (poi pentito) della Sacra Corona Unita, che Izzo conobbe in carcere.

L’uomo fu condannato nuovamente all’ergastolo, con sentenza confermata nei due successivi gradi di giudizio. Nel 2013, il tribunale di Campobasso impose a Izzo l’isolamento diurno per tre anni, in seguito al cumulo dei due ergastoli che sta ancora scontando.

Durante gli anni di detenzione, Izzo si è dedicato alla scrittura. Sono stati ritrovati da un operatore culturale del carcere degli scritti di parecchie pagine in cui racconterebbe la sua vita criminale, dall’eroina alle prime esperienze omosessuali, dallo stupro alla rapina a mano armata, fino all’omicidio. Questi scritti non sono stati resi pubblici, perché ancora al vaglio degli inquirenti.

Il “mostro del Circeo” non ha mai mostrato alcun rimorso per gli atti atroci commessi durante la sua vita.

Donatella Colasanti è morta il 30 dicembre 2005, all’età di 47 anni, a Roma, per un tumore al seno, ancora duramente sconvolta per la violenza subita trent’anni prima, da cui non si è mai ripresa. Le sue ultime parole furono “Battiamoci per la verità”.

“Nera-mente” è una rubrica in cui si parla di crimini e non solo, scritta da Alice: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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