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Il “blocco” nei sistemi di calcio moderni

Lo speciale del Ct Vaniglia

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Lo scopo dei blocchi ( mutuati in prevalenza dal basket) è quello di liberarsi dalla marcatura diretta e crearsi un varco in area di rigore con l’aiuto dei compagni che sono preposti a ostacolare uno o più avversari. Il blocco è utile sia contro la marcatura a uomo sia a zona.

Abbiamo sentito l’esigenza viste le numerose richieste di chiarimenti di far luce sul cosiddetto «blocco», situazione tattica legata alle palle inattive che si è molto diffusa negli ultimi anni, approfondendo un argomento tecnico/regolamentare a cui non vogliamo sottrarci all’offrire un contributo al dibattito in corso. Pur comprendendo l’interesse mediatico a utilizzare l’aggettivo «sporco», riteniamo sia più corretto limitarsi a descrivere il blocco come regolare o irregolare.

La regola 12 dice espressamente che «tutti i giocatori hanno diritto a prendere una posizione sul terreno di gioco», quindi creare una situazione di gioco con un attaccante che porta il proprio difensore su un blocco creato da un compagno di squadra è un’azione regolare se quest’ultimo rimane fermo. Diventa un’azione fallosa se invece il giocatore che fa il blocco si muove dalla sua posizione e va nella traiettoria del difensore, e in questo modo lo fa rallentare, gli fa deviare la corsa o gliela ostruisce bloccandolo.

Fino a qui tutto semplice, almeno sulla carta. Nella pratica, e cioè sul terreno di gioco, per gli arbitri vedere queste situazioni e valutarle in maniera corretta è certamente più difficile. Per poterlo fare occorre «essere un passo avanti» e sapere prima quanto sta per succedere. La conoscenza delle tattiche utilizzate dalle squadre fa parte della preparazione dell’arbitro moderno ed è un fattore indispensabile per farsi trovare pronto quando un episodio si verificherà e una decisione dovrà essere presa. Se invece l’arbitro si farà trovare sorpreso dal verificarsi di un episodio, le possibilità che la decisione presa sia corretta sono molto scarse. L’adozione di tattiche o schemi particolari viene analizzata nel corso degli stage per gli arbitri organizzati dalla Uefa e, riteniamo, anche in quelli organizzati dalle singole Federazioni.

A tutti gli arbitri Uefa vengono inviate clips che evidenziano proprio la tattica utilizzata dalle varie squadre in occasione dei calci di punizione laterali, con almeno due-tre attaccanti che hanno il solo compito di bloccare in maniera irregolare gli avversari. La raccomandazione data ad arbitri, assistenti e addizionali è quella di essere particolarmente attenti quando su una palla inattiva gli attaccanti di una squadra si posizionano in chiaro fuorigioco, perché a quella posizione farà certamente seguito un movimento che influenzerà lo svolgimento dell’azione. In altre parole deve scattare una sorta di allarme per essere pronti a vedere e valutare un’eventuale azione fallosa. Con il blocco irregolare però il fuorigioco c’entra poco o nulla. C’entra invece, e molto, con il blocco regolare. Se invece di muoversi verso l’avversario, l’attaccante in posizione di fuorigioco resta fermo nella sua posizione ed è il difensore ad essere «portato» verso di lui, il blocco è regolare e quindi non può essere punito in base alla regola 12. E’ innegabile però che il difensore viene comunque ostruito nel suo movimento da un avversario in posizione di fuorigioco e questa posizione era considerata punibile in quanto «ostruire in maniera chiara il movimento» di un avversario era uno dei casi di interfering con un avversario.

Dopo l’entrata in vigore delle modifiche apportate dall’IFAB al fuorigioco, la regola 11 non prevede più fra i casi di interferenza l’ostruire in maniera chiara il movimento dell’avversario, avendo mantenuto solamente l’ostruire in maniera chiara la linea di visione, oltre naturalmente al «challenging an opponent for the ball». Quindi oggi un blocco regolare fatto da un attaccante in posizione di fuorigioco non può essere punito, almeno in base alle regole del gioco. Il buon senso porta comunque a punirlo, magari facendo intravvedere all’arbitro un minimo movimento, ma sarebbe opportuno che a renderlo punibile fosse una adeguata modifica della regola del fuorigioco. Fuorigioco che ha anche altri aspetti che meriterebbero di essere attentamente considerati e modificati, al fine di poter chiedere agli assistenti di applicare una regola scritta per «uomini» e non per «marziani».

Recentemente un fantasioso schema antiblocco su calcio piazzato, pur avendone già visti parecchi, ha fatto il giro del web, a volte lasciando davvero a bocca aperta. E’ stato realizzato durante una partita dell’All Japan High School Soccer Tournament, un torneo organizzato in Giappone dove si affrontano alcuni college della nazione. Una punizione al limite dell’area, ma molto defilata, ha dato il via ad uno strano schema con i calciatori che hanno fatto un curioso  “girotondo per confondere gli avversari” saltando le marcature.

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