Preoccupazione

Il Centro bimbi-genitori “Il Baule della Fantasia” di Zinola a rischio chiusura? Maxi mobilitazione di 80 genitori savonesi

Durante la festa di fine anno è stato comunicato che il servizio potrebbe essere interrotto e così i genitori dei bimbi si sono attivati in difesa di quello che è per tutti un "punto di riferimento"

baule della fantasia

Savona. Un servizio comunale che esiste da 18 anni, apprezzatissimo da tantissimi genitori savonesi, che ora però sarebbe – o almeno questa è la voce circolata negli ultimi giorni – a rischio chiusura. Si tratta del centro bambini-genitori “Il Baule della Fantasia” di via Brilla a Zinola per il quale è in corso una mobilitazione da parte di decine e decine di famiglie preoccupate del futuro della struttura.

Tutto è partito da una comunicazione arrivata sette giorni fa: “La settimana scorsa, durante le feste di fine anno dei nostri figli, ci è stato comunicata la chiusura del Baule, e la notizia, oltre a coglierci di sorpresa, ci ha amareggiati e delusi. A questo punto, abbiamo immediatamente pensato di fare qualcosa: di fare rete, unendo tante famiglie che negli anni hanno usufruito del servizio, per cercare possibili soluzioni per salvarlo, o anche solamente per esprimere tutta la nostra solidarietà e la nostra riconoscenza verso le educatrici che in tutto questo tempo si sono prese cura di noi e dei nostri bambini” spiegano dal gruppo di famiglie che stanno frequentando o hanno frequentato in passato il Baule della Fantasia che ora si sono unite nella mobilitazione.

“Siamo mamme, papà e bambini che hanno trovato in questo servizio un punto di riferimento, di conforto, di solidarietà, di supporto, di gioco, di condivisione. Di amore. Per questo abbiamo creato una chat e nel giro di un paio di giorni abbiamo raggiunto una ottantina di adesioni, un risultato sorprendente, soprattutto pensando che la maggior parte di noi ha figli già grandi e che quindi non possono più accedere al Baule. L’intento disinteressato, pacifico e non polemico, di tutti noi sarebbe quello di mantenere vivo un servizio, unico su tutto il territorio ligure e ritenuto un’eccellenza nel suo genere, per le famiglie e i bimbi che verranno” proseguono.

“Uno dei primi messaggi ad arrivare in chat è stato: ‘Sono sotto choc. Quello che ha fatto per me il Baule non lo si può nemmeno descrivere. Sono dispostissima a testimoniare’. E ancora: ‘L’idea di potermi staccare solo gradualmente dai bimbi secondo i loro tempi e modi e soprattutto passare tempo di qualità con loro all’interno di una piccola comunità era stupenda. A mio avviso l’unico servizio davvero fatto bene a Savona!’ o ‘Il Baule è una risorsa per tutta la cittadinanza, mica solo per le mamme! E’ uno strumento di sostegno per l’infanzia'” spiegano le amministratrici della chat che negli ultimi giorni è in piena attività.

C’è anche chi aveva avuto esperienze negative e grazie al centro bambini-genitori ha ritrovato il sorriso: ““Mia figlia ha avuto una esperienza negativa in una sezione primavera e ho dovuto ritirarla. Per fortuna abbiamo potuto frequentare il Baule. In questo ambiente sereno e con l’impegno delle educatrici mia figlia è tornata a relazionarsi con bambini ed adulti. Una bambina gioiosa e sicura di sé”.

“Il servizio del Baule, così per come è strutturato, è l’emblema di che cosa significhi accogliere madri e bambini. Di che cosa significhi accoglierli egualmente quando ci sono difficoltà e quando non ci sono. Di che cosa significhi creare legame sociale tra le mamme, tra le mamme e i bambini, tra i bambini stessi e tra la comunità locale tutta. E’ un modo di lavorare che migliora le persone e non le fa sentire sole. Un servizio, oggi come oggi, estremamente raro e prezioso. La punta di diamante dei servizi per l’infanzia” proseguono dal gruppo di genitori.

A questo proposito, ci sono mamme che sono intervenute proponendo soluzioni economiche alternative: “Magari si può presentare un progetto di recupero. Queste attività per la prima infanzia e maternage e genitorialità devono essere il futuro. Non il passato. Non ci si può affidare solo ai nidi, che prevedono allontanamento del bambino dalla madre….Il Comune può organizzarsi con fondi privati, sostegno di associazioni, cooperative, preparare un progetto a lungo respiro per la genitorialità e prima infanzia. E’ il modello della governance. Per la raccolta fondi esiste anche il crowdfunding, sponsor (ad esempio ditte che fanno prodotti per l’infanzia), fondazioni bancarie che sono fatte apposta per progetti sociali. Ormai l’amministrazione pubblica deve sapere che esistono milioni di possibilità per raccogliere fondi presentando progetti”.

Per questo l’idea del gruppo di genitori è quella di avviare un dialogo con il Comune per ribadire l’importanza “di tenere in vita un servizio che è stato importantissimo per tante famiglie”.

“Le ricerche di alcune mamme hanno evidenziato l’esistenza di altri analoghi servizi integrativi per l’infanzia in diverse città italiane, servizi che fanno parte del programma nazionale che gli enti territoriali dovrebbero offrire, e vengono citati la legge regionale 6/2009 e il decreto sul sistema integrato di educazione e istruzione da 0 a 6 anni (DLgs 65/17). Qualcuno ha proposto anche di estendere la frequenza del servizio fino ai 6 anni, in modo tale da raccogliere un maggior bacino di utenza e permettere al Baule di incrementare le entrate per poter sopperire almeno in parte alle attuali difficoltà economiche” proseguono dal gruppo di genitori.

“Quando ho conosciuto il Baule della Fantasia mi ha affascinato fin da subito… Un servizio rivolto ai bimbi e alle loro famiglie con più progetti. Quasi non mi sembrava vero in una Savona spesso ferma nel tempo, e chiusa ad esperienze così innovative. Pauline ha sempre cercato, assieme alle sue colleghe, di mantenere il servizio attivo con proposte stimolanti non dimenticando mai la dimensione dell’ascolto emotivo” ricorda una mamma, mentre un’altra dice: “Io il Baule l’ho frequentato 16 anni fa come zia. E poi l’ho frequentato con i miei due bimbi di 10 e 4 anni. Ora mi è appena nato il terzo figlio e avrei voluto frequentarlo anche con lui… Sono state delle esperienze che portiamo tutti nel cuore”.

“Noi, 80 famiglie, mamme papà e bimbi, non vogliamo fare polemiche o intraprendere guerre, sarebbero contrarie ai nostri intenti, e a ciò che abbiamo imparato da Pauline, Roberta e Claudia, ovvero l’ascolto e la comprensione, che sono valori che vogliamo insegnare ai nostri figli. Chiediamo di trovare delle soluzioni e, se proprio non fosse possibile salvare il Baule della Fantasia, perlomeno vorremmo ringraziare a gran voce e dimostrare tutta la nostra gratitudine e il nostro affetto alle educatrici, cercando di restituire loro almeno una piccola parte del grande amore che ci hanno donato in tutti questi 18 anni” concludono dal gruppo di genitori.

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