Lettera al direttore

Lettera

Europee e amministrative, Bruno (Verdi): “Ringraziamo elettrici ed elettori che ci hanno sostenuto”

“Dopo il successo ecologista europeo pure in Italia e in Regione ottenuto significativo incremento di voti”

voto seggio elezioni europee 2014

Savona. “In queste ore mentre il governo di estrema destra sta continuando a litigare senza soluzione di continuità e mentre l’opposizione PD si complimenta per la “non vittoria alle elezioni europee” noi Verdi vogliamo ringraziare tutte le elettrici e tutti gli elettori,che ci hanno sostenuto e che si sono avvicinate e avvicinati a noi tanto che nel quadro del grande successo ecologista europeo pure in Italia e nella nostra regione la federazione dei Verdi ha ottenuto un significativo incremento di voti”.

“In provincia di Savona vi erano ben 2/3 di comuni al voto e qui ancora una volta vi sono state indicazioni non sempre facilmente decifrabili poiche’ sono legate a situazioni contingenti e locali. Si può però individuare un dato ovvero a Vado Ligure dove per il centro e l’estrema destra non era partita ha vinto alla grande il PD dietro mirabolanti promesse di posti di lavoro legati alla piattaforma portuale in costruzione”.

“Noi Verdi continueremo a vigilare sulla piattaforma ed in particolare sugli adempimenti occupazionali nonche’ sulle infrastrutture di contorno a cominciare dalla necessità di portare il traffico portuale su rotaia e dalla totale ignavia politica di comuni, provincia e regione sul tema. In secondo luogo ora temiamo il prossimo arrivo del bitume, del porto petroli genovese e dell’impianto per la formazione del CSS dalla parte non differenziata dei rifiuti da inviare poi ad un inceneritore”.

“Noi Verdi, che avevamo nelle nostre liste europee l’epidemiologo Paolo Crosignani, ben noto a tutte e tutti coloro che hanno seguito, come noi, le vicende della centrale di Vado Ligure, faremo sicuramente un serio esame di coscienza sul risultato elettorale comunale ma soprattutto rilanceremo i nostri progetti di reindustrializzazione, che dovrebbero, a partire dal contratto per l’area di crisi complessa, portare ad un radicale mutamento della situazione produttiva locale verso un sistema che si integri in una logica di riduzione delle emissioni e della diffusione delle energie rinnovabili”.

“Se vogliamo allargare i quadro noi continueremo a sostenere anche confrontandoci con forze politiche,sindacali e imprenditoriali che: a) la via di uscita dalla crisi è legata solo ed esclusivamente ad un percorso di riconversione verso la green economy; b) una prima via può essere assicurata dalla riduzione dei rifiuti, dal riuso e dal riciclo; c) una seconda via dovrebbe favorire l’insediamento di aziende che sostengano l’utilizzo di prodotti riciclati e la ricerca in tal senso; d) una terza via dovrebbe rapidamente vedere: la riconversione verso l’aeronautica civile e la dotazione della protezione civile della Piaggio; il sostegno alla Bombardier da inquadrare in una decisa scelta a favore della mobilità di persone e merci su treno e un progetto di progressiva fuoriuscita dal carbone della Italiana Coke poiche’ ormai quello è un destino per fortuna segnato in Italia e in Europa e non si può continuare a fare battaglie di retroguardia”.

“In ultimo riteniamo che sia necessario introdurre almeno a livello regionale uno strumento finanziario, che consenta di installare imprese legate alla produzione o alla ideazione di prodotti nati da materiale riciclato in aree da bonificare, bonificate o dismesse dal punto di vista industriale poiche’ Savona ha già pagato un pesante prezzo all’inquinamento e ad una concezione cementizia e carbonifera dello sviluppo”.

Danilo Bruno

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