Stile savonese

La filosofia de “Il meno è più”

"Stile Savonese" è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia

Stile Savonese

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro.

Il tempo e le esperienze vissute hanno il grande potere di plasmarci e regalarci nuove visioni. Tuttavia, molto spesso opacizzano il nostro sentire più profondo.

Il bisogno di fare pulizia per far emergere la vera essenza delle cose, mi ha portato nel tempo a fare letture che ho trovato molto interessanti.

Già da tempo, in questo mio lungo percorso, ho scoperto Dominique Loreau, di cui ho già parlato in un mio vecchio articolo su questa mia rubrica di Stile Savonese.

Dominique Loreau è una scrittrice francese conosciuta in tutto il mondo, che da diversi decenni si è trasferita in Giappone. Qui si è lasciata “avvolgere” da una filosofia e uno stile di vita che si basano sul principio “less is more”, ovvero “il meno è più”.

Ma cosa significa questa piccola frase che sta attraversando due secoli e oggi più che mai è attuale?

“Less is more” arriva dal mondo dell’architettura, e più precisamente da Ludwig Mies van der Rohe. Con questa frase, coniata nella prima metà del secolo scorso, volle identificare un nuovo modo di concepire l’architettura, che non guardava più allo sfarzo e alla complessità del design. Al contrario, l’architetto tedesco dimostrò che il miglior risultato, “il più”, si ottiene costruendo un edificio ispirato al concetto dell’essenzialità, “il meno”.

Questa tesi rappresentò una vera rivoluzione, non solo nel mondo dell’architettura, ma anche nel design industriale, nel comparto tecnologico e nella moda. Fu infatti Coco Chanel che rese questo principio più popolare, adattandolo alle sue celebri linee moda.

Questa è una filosofia che, applicata alla vita di tutti i giorni, vuol dire vivere in modo essenziale, con un obbiettivo chiaro. Vivere con stile, senza sovraccaricare, senza appesantire.
“Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può fare a meno” (Cit. David Thoreau).

Il concetto del minimalismo non significa vivere in modo dimesso, spoglio, sciatto. Significa invece sforzarsi di selezionare poche cose di qualità, uniche, che ci rappresentino e che ci facciano stare bene, spogliandoci da ciò che è superfluo e di scarso valore qualitativo.

Senza il vuoto non esiste bellezza, senza il silenzio non può esserci la musica (dal libro L’arte della semplicità di D. Loreau), senza buio non puoi vedere le stelle (dal web) sono tutte frasi che portano lì, al concetto de “il meno è più”.

Questo è realmente uno stile di vita che bisogna “sentire”, ma se rivolgiamo lo sguardo al bello che ci circonda e che viene anche prodotto dall’uomo, diciamo che viene tutto un po’ più facile.
Voglio dire che, invece di avere ad esempio una casa appesantita da mille cose stipate che fanno confusione e soffocano, è estremamente gratificante lasciare gli ambienti “ariosi”. Arredare con pochi pezzi, ma originali, che parlano di noi.

In una recentissima visita in un mobilificio storico di Savona, nato come bottega artigiana negli anni 50 e che nel tempo ha affiancato l’attività della falegnameria al prodotto commerciale, ho potuto vedere cose molto interessanti.

Ho apprezzato molto gli ambienti molto chiari, lineari, semplici ma con uno studio dei particolari e con l’utilizzo di materie prime di altissima qualità.

Mi ha colpito molto uno specchio con una lavorazione particolare. Uno di quei pezzi che danno carattere, comunicano e che è ancora più meraviglioso se abbinato a linee pulitissime, quasi invisibili.

Ho immaginato il mio salone ideale, fatto di comodi divani in cui trascorrere momenti di sana solitudine in compagnia di un buon libro, o per accogliere gli amici e lasciarmi trasportare dai racconti di ognuno.

Ecco, in quel salone vorrei pochissime cose senza fronzoli e lui: lo specchio magico che ho visto a Savona.

E poi vorrei profumo. Essenze non banali, non effimere, ma quelle persistenti, anche se leggere. Di quelle piacevoli che ti accompagnano per tutta la giornata. Perché abbiamo bisogno che il nostro poco ci dia tanto e che possa soddisfare i nostri sensi.

Ad Albenga, in una di quelle profumerie dove c’è un forte impegno nella ricerca di prodotti di altissima qualità, ho trovato delle nicchie di profumi per ambienti molto esclusive.
Possiamo parlare tranquillamente di “arredo olfattivo”. Arredare l’aria che respiriamo, secondo il nostro gusto personale, con profumi delicati, ma con una personalità forte e distintiva.
Ho scoperto così “Officina delle essenze”, un marchio che propone linee con una forte identità olfattiva e profumazioni con proprietà rilassanti, avvolgenti o energizzanti.

“Una rosa non ha bisogno di predicare, si limita a diffondere il suo profumo” (Cit. Mahatma Gandhi).

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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