Allo sbando

Albenga, niente oculista né gastroenterologo in ospedale: visite rimandate con attese fino a due anni

I pazienti diventano "pendolari" della sanità: “In attesa dei privati inizia lo smantellamento: nel frattempo possiamo morire”

ospedale albenga
Foto d'archivio

Albenga. Pochi giorni fa è stato pubblicato, in Gazzetta Ufficiale europea, il bando per la procedura a evidenza pubblica finalizzata all’affidamento ai privati della gestione degli ospedali di Albenga, Cairo Montenotte e Bordighera, che dovrebbe portare alla riapertura dei pronto soccorso e al rientro a pieno regime di tutti i reparti dei nosocomi.

Ma, nel frattempo, la situazione appare allo sbando almeno stando alle affermazioni di alcuni pazienti dell’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga che, ai microfoni di Ivg.it, hanno raccontato le proprie, incredibili vicissitudini in tema di sanità. Due storie ai limiti dell’inverosimile (specchio però di innumerevoli situazioni analoghe) legate in questo caso ai reparti di oculistica e gastroenterologia del nosocomio albenganese.

A prendere la parola per prima la signora Alessandra, 51 anni, di Albenga, la cui anziana madre risulta affetta da un problema alla vista: “Ho prenotato una  visita oculistica per mia madre presso l’ospedale di Albenga, con appuntamento fissato per fine marzo e con una lista di attesa di quasi un anno. Ma proprio in prossimità della visita, ho ricevuto una telefonata da un operatore del call center dell’ospedale che, dapprima, ha disdetto l’appuntamento già fissato e, successivamente, ci ha proposto in alternativa una visita a Finale Ligure o a Savona. L’operatore ha concluso dicendo che in caso non venisse accettata questa soluzione, le liste di attesa sono molto lunghe e non consentono di avere altri appuntamenti in tempi brevi: è possibile dover attendere anche fino a due anni”.

“La stessa cosa è stata detta anche a tutti coloro che hanno prenotazione attiva da ora in poi. Hanno chiamato tutti i pazienti, quindi non si tratta né di un caso isolato né di un problema contingente, bensì di un chiaro segnale di dismissione”.

A fargli eco la signora Maria, 60 anni, paziente oncologica, anche lei di Albenga, che, con voce rotta da comprensibile rabbia, ha raccontato: “Mi sono recata in ospedale per prenotare una visita urgente dal gastroenterologo, ma mi hanno detto che il medico non è stato sostituito e mi hanno fornito un numero verde da chiamare e l’operatore mi ha detto di rivolgermi a Imperia o Genova per effettuare la visita: assurdo. Stanno svuotando tutto e i pazienti sono allo sbando. Probabilmente stanno già preparando il terreno per la privatizzazione e spingono sin da ora i pazienti a rivolgersi ai privati per avere risposte in tempi brevi. Ma i cittadini di Albenga sono figli di nessuno? La riapertura di pronto soccorso e reparti è un miraggio e non avverrà dall’oggi al domani: nel frattempo possiamo morire”.

Proprio questa sera, alle 21,15, al Julius Cafè di viale Pontelungo, ad Albenga, si svolgerà un incontro incentrato sul tema sanità, organizzato dal gruppo “Cittadini Stanchi”, al quale prenderanno parte, tra gli altri, anche l’onorevole Pd Franco Vazio e il sindaco Giorgio Cangiano, oltre ai candidati del M5S Sergio Battelli, Matteo Mantero e Leda Volpi.

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