Presa di posizione

Inchiesta Tirreno Power, Pd: “Non vogliamo diventare il capro espiatorio”

Il segretario del Pd Fulvio Briano: "Per noi parlano gli atti e le delibere, gli indagati non si devono dimettere"

briano pd

Savona. “Il Partito Democratico savonese non ha intenzione di diventare, dal punto di vista politico, il capro espiatorio dell’inchiesta Tirreno Power e ribadirà, punto su punto, ad ogni accusa che verrà mossa dalle forze politiche che intenderanno strumentalizzare l’inchiesta della magistratura”. Così il Pd savonese sull’inchiesta Tirreno Power dopo la notifica degli atti per la conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Savona.

Il partito Democratico torna, quindi, a difendere l’operato dei suoi amministratori, finiti al centro dell’indagine giudiziaria: “Esiste un giudizio politico su quanto fatto negli anni dalle varie giunte di centro sinistra del nostro comprensorio con particolare riferimento al Comune di Vado Ligure (anche quando non eravamo in Amministrazione) e al Comune di Quiliano. Negli anni gli amministratori del Pd non hanno mai dato sponda all’attività di Tirreno Power né mai c’è stato da parte loro un atteggiamento di passività nell’adeguarsi all’azienda stessa. Il primario obiettivo, peraltro raggiunto, è sempre stato quello di ridurre le emissioni inquinanti della centrale”.

“Armonizzare due principi costituzionali per noi fondamentali come ‘lavoro e salute’ non ha mai significato per i nostri amministratori la ricerca di un compromesso ma un lavoro faticoso di ricerca dell’abbattimento delle emissioni a fronte di una azienda che professava in ogni sede la propria volontà di investire per continuare a produrre energia”.

“La storia dei numerosi atti amministrativi che si sono succeduti negli anni dimostra come i Comuni hanno ottenuto, rispetto all’attività della centrale, grandi vittorie fin dal 1993 quando proprio grazie all’azione degli Enti Locali si ottenne la ristrutturazione dei gruppi a carbone 3 e 4 con l’impiego di desolforatori e denitrificatori (che hanno portato ad abbattere sensibilmente le emissioni inquinanti di quei gruppi) e ad aprire alla metanizzazione dei gruppi 1 e 2″.

“L’arrivo del metano è un altro successo del centro sinistra (Governo D’Alema – Ministro dello Sviluppo Economico Bersani) che si compie tra il 1999 e il 2001, anche se il ciclo combinato parte solo nel 2002. Se un punto di svolta c’è stato deve essere identificato nella VIA nazionale che, è bene ricordarlo, fu rilasciata sotto il governo Berlusconi (Prestigiacomo all’Ambiente e Scajola al Mise). Tale atto è sicuramente discutibile così come appare assolutamente discutibile il comportamento dell’azienda e lo sbilanciamento a favore della posizione di questa che l’amministrazione provinciale di centro desta ha avuto sulla stessa relativamente all’ultimo progetto di ampliamento e che ha portato alla rottura del fronte degli enti locali” aggiunge ancora il Pd savonese.

“Per noi e per i nostri amministratori parlano le delibere, gli ordini del giorno, le interpellanze, gli ordini di servizio ai propri funzionari per disporre controlli e verifiche alla centrale, chiedendo alle autorità competenti controlli sui fumi, sulle emissioni, sugli scarichi a mare, spesso entrando in conflitto con chi di volta in volta eserciva la centrale e spesso urtando contro la sordità e l’inerzia dei Governi, questi sì spesso sdraiati sulle posizioni di chi amministrava la centrale sia quando era in mano pubblica sia quando è entrata in mani private”.

“Riteniamo, infine, come oggi si debba lavorare al fine di garantire una riconversione del sito dal punto di vista industriale per salvaguardare il numero massimo possibile di posti di lavoro nel rispetto del territorio e della vocazione industriale del sito vadese. Questo è un obbiettivo che in primis il Governo si deve porre e a cui il Pd Savonese farà riferimento affinché tale risultato possa raggiungersi”.

“Se oggi la politica, quella con la P maiuscola, vuole compiere il suo giusto ruolo, questo deve essere rappresentato dalla necessità di mettere insieme i pezzi della discussione e ottenere tangibili risultati per la cittadinanza e per i lavoratori di Tirreno Power”.

“Il ruolo del partito Democratico è quello della responsabilità e della capacità di effettivamente mettere in campo questa politica che si contraddistingue da quella populista del M5S e di alcuni comitati che sono contro tutto ciò che significa industria, addirittura contro ad una semplice attività di biodigestione senza dare effettive risposte rispetto alla necessità di creare lavoro nel nostro territorio, in una fase in cui la produzione industriale di Tirreno Power è di fatto cessata e occorre quanto meno dare linfa a progetti fondamentali per la nostra Provincia quali lo sviluppo delle attività portuali e della piattaforma Maersk di Vado Ligure” conclude il Pd savonese.

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