Cronaca

18enne morto in una cava, via al processo: si valuta il patteggiamento

Toirano. Si è tenuta questa mattina presso il tribunale di Savona l’udienza preliminare per il procedimento a carico di Orlando Fazzari, titolare della “Ligur Block”, accusato di omicidio colposo in qualità di datore di lavoro del figlio Gabriele, morto il 31 ottobre 2012 in una cava al confine tra Balestrino e Toirano.

Il ragazzo, appena diciottenne, stava manovrando un escavatore quando è rimasto schiacciato dall’enorme peso di una roccia che si è improvvisamente staccata dalla parete, seppellendolo.

Un dramma nel dramma per il genitore, dato che alla tragedia per la morte del giovane figlio si è sommata l’accusa per omicidio colposo: secondo la procura il ragazzo non indossava le protezioni necessarie al momento dell’incidente, e non stava operando in sicurezza.

Questa mattina il giudice Fiorenza Giorgi ha deciso di rinviare il procedimento al prossimo dicembre, per permettere al difensore e all’imputato di valutare l’ipotesi del patteggiamento. Una soluzione che permetterebbe alla famiglia di lasciarsi alle spalle il più in fretta possibile il dolore per la tragedia, per quanto umanamente possibile, senza inutili strascichi nelle aule di tribunale: Fazzari è infatti sotto accusa non come padre della vittima ma come datore di lavoro, in quanto tale ritenuto responsabile di eventuali mancanze all’interno del cantiere.

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