Preoccupazione

Balestrino, petizione “contro” il palo per telefonia: “Cittadini tenuti all’oscuro, si faccia studio su possibile inquinamento elettromagnetico”

I promotori dell'iniziativa chiedono che "in attesa della verifica dell'autorizzazione, questa sia sospesa temporaneamente"

Balestrino Antenna Palo

Balestrino. Ha portato alla promozione di una petizione l’installazione, di un palo per le telecomunicazioni dell’altezza di circa 20 metri in un terreno in prossimità di via Lucifredi a Balestrino.

Come avvenuto a Boissano e a Piana Crixia, gli abitanti della cittadina della Val Varatella temono che la presenza di un’antenna possa avere conseguenze negative per la salute di chi vi abita intorno. La petizione, che è stata sottoscritta da 190 persone, è stata presentata al Comune di Balestrino, al Suap di Pietra Ligure, alla Soprintendenza di Genova e all’Arpal “per chiedere chiarimenti e di verificare la regolarità dell’intervento ed in particolare la rispondenza del medesimo alle prescrizioni di Legge. Nessuno è contrario allo sviluppo tecnologico del territorio ma la l’ubicazione della infrastruttura e la vicinanza alle abitazioni “l’antenna si trova in una zona di vincolo paesaggistico, ad una ventina di metri dalle abitazioni di via Lucifredi) richiedono ulteriori studi e garanzie sul relativo inquinamento elettromagnetico a tutela della salute dei cittadini ivi residenti. Infine ci si chiede se una struttura di siffatte dimensioni sia compatibile in una zona sottoposta ad un severo vincolo paesaggistico”.

“L’autorizzazione per l’installazione è stata richiesta dalla società Infrastrutture Wireless Italiane spa, dal che è ragionevole presumere che il palo costituisca un’infrastruttura destinata ad ospitare successivamente antenne, ripetitori ed apparecchiature connesse in genere al settore della telecomunicazione – fanno notare i promotori dell’iniziativa – Nonostante un tale utilizzo e la conseguente generazione di campi elettrici e magnetici comportino un’innegabile potenziale ricaduta negativa non solo sull’habitat, ma anche sulla salute e sulla sicurezza della popolazione, la pratica è stata istituita senza il benché minimo coinvolgimento della cittadinanza, venuta a conoscenza dell’opera solo con la sua materiale esecuzione”.

E infatti “ tutt’oggi alla cittadinanza non è dato sapere quali, di quale potenza, di quali emissioni saranno le apparecchiatore cui è il palo è destinato. Neppure è noto se l’istanza presentata per l’autorizzazione sia stata, come prescrive l’articolo 44 del decreto legislativo numero 295/2000, debitamente ‘corredata della documentazione atta a comprovare il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità, relativo alle emissioni elettromagnetiche di cui alla legge 22 febbraio 2001 numero 36 e relativi provvedimenti di attuazione attraverso l’utilizzo di modelli predittivi conformi alle prescrizioni della Cei’”.

Secondo gli autori della petizione “Una tale situazione di incolpevole ignoranza e conseguente incertezza crea grave apprensione non solo ai cittadini residenti in prossimità dell’installazione, tra cui figurano anche portatori di dispositivi di stimolazione e controllo cardiaco, ma alla cittadinanza tutto”.

Alla luce della situazione, gli abitanti di Balestrino chiedono che “sia diffuso presso l’intera popolazione dettagliata nota di chiarimento sulla natura ed entità delle apparecchiature alla cui installazione è preordinata l’infrastruttura” e che “sia verificata la regolarità dell’istanza presentata dalla società Infrastrutture Wireless Italiane spa ed in particolare la rispondenza della medesima alle prescrizioni”. Inoltre, chiedono che “sia disposto, con particolare riferimento all’ubicazione dell’infrastruttura ed alla vicinanza alle abitazioni, uno specifico studio di incidenza corredato dai necessari ed opportuni approfondimenti sul relativo inquinamento elettromagnetico e sui possibili conseguenti effetti biologici, diretti o indiretti, nocivi a carico di umani, piante ed animali”.

In attesa della verifica dell’autorizzazione, chiedono che questa “sia temporaneamente sospesa, al pari di altre eventuali pratiche ad essa connesse o collegate”.

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