Savona. Primo caso di “messa alla prova per adulti” applicato nel territorio savonese. E’ il nuovo dispositivo giuridico che prevede che l’imputato, in caso di una pena massima inferiore ai 4 anni, possa ricorrere a lavori di pubblica utilità con il procedimento penale a suo carico sospeso per sei mesi. Se in questo lasso di tempo dimostra la sua buona condotta il reato può essere estinto a seguito di nuova valutazione. Un sistema adottato per i reati che coinvolgono i minori, ma che dall’aprile scorso è stato esteso anche per le persone maggiorenni.
Questa mattina, in Tribunale a Savona, il gup Donatella Aschero ha accolto la richiesta del legale di Achille Morando, a giudizio per l’inchiesta sui farmaci che ha coinvolto la Innovative Pharma (con sedi a Carcare e Pisa). Sono state invece respinte dal giudice per l’udienza preliminare le richieste degli avvocati di altri tre imputati, Amatore Morando, Gianfranco Barile e Moreno Cavazzaoli, in quanto le accuse a loro carico prevedono pene massime fino a sette anni di reclusione.
Per Amatore Morando e Gianfraco Barile, ed altri imputati, l’udienza preliminare è stata spostata al 18 dicembre, mentre per Moreno Cavazzoli e Gianfranco Pistone, l’altro titolare della Innovative Pharma, che hanno chiesto con i loro legali il rito abbreviato, l’inizio del processo è stato fissato per il 6 novembre, con la prima udienza: entrambi devono rispondere entrambi di corruzione e comparaggio per un giro di presunti benefit destinati ai medici per “agevolare” la prescrizione di integratori alimentari da parte della loro azienda.
Sette, invece, i medici coinvolti nel favorire i prodotti della società farmaceutica: secondo il quadro accusatorio si parla di cene, buoni benzina, denaro in contanti, assunzioni di familiari e persino un presunto appoggio elettorale.