Ddl intercettazioni e ritiro norma “ammazza blog”, Anso: “Bene, ma rimane questione testate online”

legge bavaglio

“Siamo contenti che si stato ritirato l’emendamento ‘ammazza blog’ nel ddl intercettazioni”: questo lo stato d’animo di Anso, Associazione Nazionale della Stampa Online.

“Era sicuramente la cosa più saggia da fare: Internet ha molte anime che coesistono e hanno una loro fisiologia. Blog, siti, portali e anche testate online fanno parte del mondo digitale ma hanno ciascuno la propria peculiarità – si legge in una nota – Le differenze non sono una minaccia, devono essere rispettate. È corretto che le realtà diverse da testate registrate non subiscano i vincoli che la legge impone alle pubblicazioni editoriali. Il diritto di rettifica rientra nell’ambito delle testate giornalistiche”.

Soddisfazione, quindi, per la notizia secondo la quale la Commisione dei nove abbia trovato un accordo affinché blog e siti non siano minacciati e sottoposti allo scacco ‘oneroso’ della rettifica. Resta da capire se, invece, per le testate online l’obbligo della rettifica sarà aggravato dalla impossibilità di commento e se la sanzione amministrativa per la mancata, o non corretta, rettifica resterà a cinque cifre. Una somma ‘assurda’ per gli editori di informazione locale su Internet, che non hanno lo stesso tipo di ‘economie’ delle testate nazionali, digitali e non digitali.

“Bene che si sia evitato il bavaglio alla Rete, male che i quotidiani online locali abbiano solo doveri davanti allo Stato ma non diritti – continua Anso – Se le differenze nella Rete vanno saggiamente rispettate, allora anche le uguaglianza giuridiche, al di là del mondo analogico o digitale, dovrebbero essere riconosciute. Se le testate locali online sono registrate come quelle cartacee, televisive o radiofoniche, e quindi hanno i medesimi obblighi, sarebbe corretto che possano godere degli stessi diritti. Un esempio è quello dei contributi all’editoria: le testate locali online sono tagliate fuori. Sarebbe saggio fare una scelta salomonica: o tutti, o nessuno”.

Anso ha già chiesto che si possa aprire un tavolo di discussione serio con le istituzioni a questo proposito. “La pluralità dell’informazione è un valore importante ed è importante che sia anche bilanciata questa sproporzione fra obblighi imposti e diritti negati alle testate online locali”, conclude.

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