Calcio

Storie di uomini e di eroi del calcio: Sergio Rossetti

Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia

FioredelBaldo

Era impossibile non notare quell’andatura particolare, quel modo di seguire la gara, quella maniera forte di far pervenire consigli ai ragazzi dell’Entella (esordienti 2007) in campo nel torneo del Fiore del Baldo a Brentonico (TN).

Tutto questo ha spinto me e Marino Magrin (il giocatore gentiluomo che tirava la bomba, su gentile richiesta della Curva Nord dell’Atalanta, da fermo e con tale potenza che i palloni volatili di oggi, avrebbe anche potuto incendiarli, una qualità che da sola fu sufficiente al trasferimento alla Juve, nell’estate del 1987, capace di fruttare alle casse del compianto Cesare Bortolotti 2 miliardi e 800 milioni del vecchio conio) a volere mettere meglio a fuoco cotanto personaggio.

Nonostante il carattere riservato ed una certa resistenza a volersi aprire pubblicamente, sarà per l’atmosfera gioiosa che si viveva, sarà per la lontananza da Genova e Chiavari (i suoi punti di riferimento), ritengo che siamo riusciti nell’intento di metterlo sul piatto della ribalta come merita. Partiamo da una sintetica biografia, a beneficio di quanti non l’hanno potuto ammirare direttamente. Stiamo parlando di una leggenda del pianeta rossoblù. Sergio Rossetti (Verolanuova, 17 dicembre 1944) è un ex calciatore italiano professionista che nato come attaccante, diventò un terzino sinistro poiché in una partita sostituì un suo compagno assente e da lì continuò fino alla fine della sua carriera.

Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Brescia, nel 1965 passa al Catania con cui disputa due incontri in massima serie (esordio il 15 maggio 1966 in occasione della sconfitta interna col Torino). Nel 1966 va al Catanzaro in Serie B dove colleziona 19 presenza e 5 gol e successivamente approda al Potenza, sempre fra i cadetti, dove totalizza 33 presenze e 5 goal.

Nel 1968 viene acquistato dal Genoa, dove rimane fino al termine della carriera, disputando nove campionati (due in Serie A, sei in B e uno in Serie C). Con il Genoa totalizza 221 presenze e un gol realizzato il 1 febbraio 1976 contro la sua ex squadra, il Brescia, allenato dall’antico compagno di squadra Angelillo. In carriera ha totalizzato complessivamente 24 presenze in Serie A e 221 presenze e 8 reti in Serie B. Nella sua lunga militanza nel Grifo è stato fedele e affidabile testimone di retrocessioni (come quella in serie C del 1970 e in B nel 1974) e promozioni (in B nel 1971 e in Serie A nel 1973 e nel 1976), con un rendimento costante in qualsiasi categoria.

Terminata la carriera agonistica ha intrapreso quella di allenatore, occupandosi prevalentemente di formazioni giovanili (Genoa dall’86 al 99; Alessandria dal 2000 al 2002; Entella dove attualmente funge da collaboratore tecnico). E’ stato emozionante ascoltarlo mentre narrava aneddoti mai rivelati e soprattutto le mitiche partite in cui ha dovuto “marcare” fuoriclasse del calibro di Pelè, o Rei (Brasile, classe 1940) e della perla nera Eusebio (Portogallo, classe 1942). Personalmente mi ricordo bene il derby di serie A del 7 novembre 1976 finito con il risultato di 1-1 (Marcatori: Pruzzo e Callioni entrambi su rigore) in cui lo vidi all’opera.

Era il Genoa di Fossati e mister Gigi Simoni contro la Samp di Lolli Ghetti e Bersellini, Allo Stadio Luigi Ferraris erano presenti 51 mila spettatori e questo fu il tabellino dell’incontro:
GENOA: Girardi S., Secondini(Rosato), Rossetti, Campidonico, Matteoni, Castronaro, Damiani, Ghetti, Pruzzo, Arcoleo, Rizzo.
SAMPDORIA: Cacciatori, Arnuzzo, Callioni, Valente, Zecchini, Lippi, Tuttino, Bedin, Bresciani, Orlandi(De Giorgis), Saltutti.
Arbitro: Menicucci.

FioredelBaldo

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