Cronaca

Tomaso Bruno, la rabbia della madre di Francesco Montis: “Hanno ucciso mio figlio due volte” fotogallery

tomaso bruno francesco montis

Albenga. Da una parte la gioia e la felicità della famiglia e degli amici di Tomaso Bruno per la sentenza di assoluzione della Suprema Corte Indiana, dall’altra la rabbia della madre di Francesco Montis, il giovane di Terralba (Oristano) morto nel 2010 in India. Così Rita Concas commenta la cancellazione dell’ergastolo da parte della Corte suprema dell’India nei confronti di Elisabetta Boncompagni e Tomaso Bruno, fidanzata e amico di Francesco.

“Sono delusa per la sentenza di assoluzione e anche per il silenzio dell’ambasciata italiana in India – attacca la signora Concas, seppure con un filo di voce – che si e’ preoccupata di comunicare gli sviluppi ai familiari dei due giovani, ma non e’ stata altrettanto sensibile nei confronti miei e di mia figlia”.

La famiglia Montis non aveva un proprio legale in India a seguire il processo. “L’ambasciata italiana ci aveva detto che non potevamo nominare un avvocato italiano – racconta la donna – che i processi li avrebbe seguiti per noi un avvocato dell’ambasciata stessa, credevamo di essere tutelati da loro, ma ci hanno detto solo bugie e non ci hanno mai considerati”.

Quindi svela un retroscena. “Non è vero che abbia mai scritto una lettera alle autorità indiane per scagionare la fidanzata e l’amico di Francesco e non è neanche vero che Francesco era malato, solo un po’ di tosse da fumatore” afferma.

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