Che fine hanno fatto?

Al pronto soccorso per un infarto, mentre lo operano qualcuno gli ruba il marsupio con 1.200 euro

L'uomo ha presentato denuncia in questura: "Sono certo che ignoti abbiano sottratto i miei averi"

Ospedale San Paolo Savona ospedale Savona San Paolo

Savona. “Qualcuno mi ha derubato in sala operatoria mentre mi sottoponevano ad intervento chirurgico d’urgenza”. E’ questa l’accusa lanciata da un 54enne di origine ecuadoriana che lo scorso 3 aprile ha presentato denuncia contro ignoti presso la questura di Savona.

La vicenda risale al 2 aprile scorso, quando l’uomo ha accusato un violento attacco di cuore: “Intorno alle 13 sono stato trasportato in ambulanza all’ospedale San Paolo per un infarto – spiega nella denuncia l’uomo – All’arrivo, in considerazione delle mie condizioni, sono stato trasferito direttamente in sala operatoria cardiologica. Sono rimasto cosciente per tutto il tempo”.

“Appena entrato in sala quella che penso essere una dottoressa mi ha chiesto i documenti d’identità, al che io le ho consegnato la carta d’identità e il codice fiscale che tenevo nel marsupio, agganciato alla cintura dei pantaloni. Nel frattempo gli operatori del 118 si sono allontanati. Dopo ciò un infermiere mi ha spogliato, tagliandomi alcuni indumenti. I vestiti, gli occhiali, il telefonino ed il marsupio sono stati lasciati a terra in sala operatoria. Sono stato steso sul lettino e sottoposto ad intervento chirurgico di angioplastica. Durante l’operazione ero vigile. I miei oggetti personali sono rimasti a terra a pochi metri da me ma non potevo vederli perché ero sdraiato. E in quel momento non mi sono certo preoccupato di tenerli d’occhio.”

Dopo l’intervento il 54enne è stato portato nel reparto di terapia intensiva coronarica, che si trova a poca distanza dalla sala operatoria cardiologica: “Un’infermiera del reparto mi ha portato gli oggetti che erano rimasti a terra in sala operatoria, contenuti in una busta di plastica”.

A questo punto è avvenuta la scoperta. “Ho potuto riscontrare che la cintura con il marsupio era sparita. Ho fatto presente la cosa all’infermiera, che ha chiesto ai colleghi della sala di effettuare una ricerca, che purtroppo ha dato esito negativo. Subito dopo l’infermiera mi ha fatto firmare un modulo sul quale erano indicati gli oggetti di valore che avevo all’ingresso nel reparto di terapia intensiva coronarica, cioè, cellulare e occhiali. Nel modulo non c’era traccia del marsupio. Sono certo che ignoti me l’abbiano sottratto”.

“Ho avuto modo di parlare con la dottoressa (o infermiera) che mi ha chiesto i documenti all’arrivo in sala operatoria e lei stessa ricorda che li avevo estratti dal marsupio che tenevo alla cintola e che lo stesso marsupio è stato poi appoggiato a terra con i vestiti. Nel marsupio avevo la patente di guida, il bancomat e in uno scomparto 1.200 euro in contanti”.

Dal canto suo, l’Asl2 Savonese “esprime innanzitutto soddisfazione per le condizioni cliniche del paziente che ha superato una grave crisi cardiaca grazie all’intervento competente e tempestivo degli operatori”.

Questo non modifica la gravità dell’evento segnalato, su cui sono state immediatamente avviate le verifiche del caso da parte della direzione medica del presidio ospedaliero”. L’Azienda tiene a precisare che “esiste una precisa procedura di presa in carico degli effetti personali dei pazienti che si attiva non appena le condizione emergenziali/salvavita lo consentono”.

Infine, Asl2 esprime “rammarico per quanto successo al paziente e si mette a completa disposizione delle forze dell’ordine per gli accertamenti del caso, fiduciosa che si riuscirà a chiarire l’accaduto”.

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