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Una stella in riviera

Andora capitale degli eventi, ultima perla il Giro d’Italia. Il sindaco Demichelis: “Ecco perché conviene investire sulle manifestazioni”

Un bilancio dei suoi anni di lavoro. Il problema acqua e il rapporto con Toti

Andora Eventi pensiamoci

Andora. Per ultima, ma forse prima per valore promozionale, arriva l’assegnazione della quarta tappa del Giro d’Italia, con partenza da Acqui Terme, il 7 maggio. L’ennesima conferma di quanto Andora creda negli eventi (forse più di tutti) per promuovere il suo nome, la sua economia, in sostanza il suo futuro. Una filosofia da sempre condivisa, per quanto conta, da chi scrive.

È l’occasione per fare il punto su tutto ciò con il sindaco Mauro Demichelis.

Allora sindaco, Andora continua a credere nelle manifestazioni.

“Abbiamo impostato i nostri due mandati sull’organizzazione di grandi e piccoli eventi gratuiti per i vantaggi che provocano: diretti, ovviamente, e poi indiretti, perché portano il nome di Andora in Italia e in qualche caso anche oltre. C’è l’effetto ovvio di farci conoscere o ricordare, ma persino tutti gli organizzatori coinvolti diventano nostri preziosi testimonial”.

Avete dati concreti su cui basare questa teoria?

“Sì, ed è una cosa di cui ancora non avevo parlato molto. Si è invertita la tendenza tra chiusure e aperture delle attività economiche, visto che le seconde hanno superato le prime”.

È una politica che ha bisogno di molte risorse economiche, non tutti potrebbero essere d’accordo.

“Allora voglio rilevare che certamente non trascuriamo gli altri settori come opere pubbliche, scuole, sport. Per la cultura abbiamo Palazzo Tagliaferro, poi c’è il Festival Noir. Insomma, facciamo attenzione a non trascurare nulla”.

Quali sono le manifestazioni che le piace ricordare?

“D’obbligo le Frecce Tricolori, ma ad esempio anche il Windfestival, che ha trovato ad Andora gli spazi sul mare che cercava. Una volta l’anno organizziamo con Angelo Pisella della Suerte una serata per i giovani, l’unica a pagamento proprio perché è una partnership. Anche questa ha avuto un riscontro positivo. Per rispondere alla sua domanda mi basta ricordare che abbiamo ospitato i concerti gratuiti di Ruggeri, Bennato, Mannoia, Berte’, Litfiba. Cerchiamo di aggiungere altro, quando ci arrivano buone proposte, com’è accaduto per la serata Juke Box dell’agenzia Eccoci con la partecipazione di Ivana Spagna e Memo Remigi. Visto che ne ho l’occasione, sono tentato almeno di nominare tanti nostri ospiti nelle varie manifestazioni: Sabina Guzzanti, Veronica Pivetti, Paolo Crepet, Roberta Bruzzone, Massimi Recalcati, Aldo Cazzullo, Matteo Bassetti, Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Cristina D’Avena, anche il Gabibbo”.

Occorrono molte risorse.

“Per amministrare bisogna fare delle scelte, noi lo abbiamo fatto cercando di coprire un arco temporale molto lungo e che abbracci e si ripercuota non solo sull’estate”.

Arriviamo al Giro d’Italia, che più o meno può avere un costo notevole, sui duecentomila euro.

“Ha un riscontro di immagine e mediatico mondiale, che li vale tutti. Una scelta ponderata, e voglio ringraziare ancora una volta il vicesindaco Paolo Rossi che tanto ha lavorato per ottenere questo risultato, che abbiamo centrato anche grazie alla collaborazione di Enzo Grenno”.

Sindaco Demichelis, visto che ha portato ad Andora Frecce Tricolori e Giro d’Italia, quando pensa di portare… l’acqua?

“Purtroppo è una partita che non possiamo giocare da soli, dipende dal gestore e dall’Ambito, ma abbiamo preso il dissalatore e facciamo ogni genere di pressioni su Rivieracqua, che deve ascoltarci di più”.

Appartenere al partito del presidente Toti è più un’opportunità o un ostacolo?

“Il dialogo con la Regione è sempre utile, ma io sono autonomo nelle mie scelte e non ho mai ricevuto pressioni. Lui ha le sue responsabilità, io le mie, a ognuno il suo ruolo. Poi non c’è solo la Regione, bisogna dialogare anche con Roma. Abbiamo ottenuto 35 milioni di fondi pubblici grazie al lavoro di noi amministratori e degli uffici comunali”.

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