Pensiamoci

L’idea di nanni de marco

Roberto Mancini e gli altri, quando i grandi dello sport accendevano i riflettori su Savona grazie allo Sportivo dell’Anno

Nomi importanti dello spettacolo, auto come la formula 1 di Schumacher, barche come il Moro di Venezia

Roberto Mancini generica Samp

Savona. Lo Sportivo dell’Anno, come molti ricorderanno, fu un evento che raggiunse il massimo splendore negli anni a cavallo del nuovo secolo, quando divenne, per la lungimiranza e la testardaggine del suo ideatore e organizzatore Nanni De Marco, una manifestazione di caratura internazionale sotto le insegne de La Stampa. 

È giusto ricordarsele oggi, con questo racconto di IVG.it, visto che ancor oggi vengono organizzate iniziative che in qualche modo a quel nome vengono ricondotte. 

Ci aiuta nell’impresa non facile di ricordare tutti i giganti dello sport che fecero grande Savona Roberto Baglietto, a cui tanto si deve per il successo dello Sportivo, che lo raccontò assieme a Nanni De Marco, Ivo Pastorino, Paride Pasquino, Ermanno Branca, Claudio Vimercati, Stefano Pezzini, Fulvio Damele, Fabio Pozzo e a chi scrive. 

Impresa non facile, dicevamo, e per questo chiediamo subito scusa per errori&omissioni che certamente non mancheranno. 

Stelle delle Olimpiadi, campioni del mondo, grandi interpreti dello sport calcarono il palcoscenico del Teatro Chiabrera e poi del Terminal Crociere, dove l’evento fu trasferito dopo essere passato da una a due serate per poter accogliere il pubblico che meritava. 

Noblesse oblige, nel ricordare chi venne a Savona cominciamo da Roberto Mancini, che arrivo’ grazie alla sua amicizia personale con Claudio Strinati. Passiamo quindi a Vujadin Boskov, artefice dello scudetto della Samp così celebrato in questo giorni. Storico il suo saluto al pubblico del Chiabrera: “Sono felice di essere qui, perché i liguriani sono gente di sport”. 

Quel “liguriani” strappò il sorriso e fece scattare l’applauso. 

Con un tagliando pubblicato sul giornale si votava per lo Sportivo dell’Anno e per i Golden Boys, cioè i giovani calciatori locali più meritevoli: si arrivò a duecentomila schede. 

La manifestazione fu arricchita da varie iniziative collaterali, come la Città dei bambini curata da Luca Galtieri, oggi inviato di Striscia la Notizia, o la possibilità di girare sui go kart perché la famiglia Cecchin trasferì la sua pista da Pontinvrea alla Darsena. 

C!erano i campioni di casa nostra assieme ai grandi ospiti internazional e a stelle dello spettacolo, con l’esposizione delle migliori auto, storiche e attuali, o di barche da sogno. Toccò ad esempio a un mito della vela, Cino Ricci, entrare in porto a Savona al timone del Moro di Venezia, barca che aveva partecipato alla Coppa America. Le imbarcazioni moderne, anche per i ricevimenti, erano ovviamente le migliori, quelle di Azimut, grazie all’aiuto di Giorgio Casareto, oggi direttore del porto di Varazze.

Esistevano punti di contatto tra i due mondi, quello savonese e quello internazionale, che viaggiavano sullo stesso livello con la Rari Nantes di pallanuoto e sincro e con la famiglia Panucci.

In soccorso di noi giornalisti di provincia giunsero colleghi famosi come Sandro Ciotti e Alfredo Provenzali, mentre anche l’ospitalità aveva un ruolo importante. Gente così famosa andava trattata di conseguenza, quindi accolta e coccolata dal numero uno, lo chef di Bergeggi Claudio Pasquarelli con i suoi figli Lara e Christian.

Chiudiamo le citazioni calcistiche ricordando la presenza di due giovanotti di belle speranze, Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco, che molto avrebbero fatto parlare di se’.

In Darsena veniva allestita la Città dei motori. Una storia affascinante. Da Montecarlo, scortata dall’alto dall’elicottero dei Carabinieri, fu trasferita la collezione Ferrari di Gabriel Cavallari, allora concessionario della casa di Maranello, con auto rare come la Enzo, la F40, la F50 e la 288 Gto. L’Alfa Romeo porto’ la macchina di Tazio Nuvolari, la Formula 1 di Giacomelli e la mitica 33 stradale, la Lancia la Stratos, la Fiat la Punto rally. Il massimo si raggiunse con la F399 di Michael Schumacher: non un manichino, come si usa in queste circostanze, ma propio l’auto utilizzata sui circuiti, in… carne, ossa e motore e tanto di collegamento  con Maranello per l’intervento del capo della scuderia, Jean Todt. Le due ruote (oltre alle bici Olmo) erano degnamente rappresentate dall’Aprilia. Il tutto accompagnato dalla presenza di piloti famosi come Giancarlo Fisichella, Eddie Irvine, Marco Melandri e Max Biaggi. E ancora, l’offshore Hitt degli Emirati Arabi e i camion della spedizione Overland curati da Chicco Bedini. 

Tanta gloria non poteva che essere accompagnata da adeguati nomi nel mondo dello spettacolo. Ecco allora, tra gli altri, Enrico Ruggeri, Roberto Vecchioni, Bruno Lauzi, Mascia Foschi, i Matia Bazar, Vittorio De Scalzi, Gaia’, Dario Vergassola, Luisa Corna, Dario Ballantini. Oltre a una coppia di primedonne, Alessia Merz e Simona Ventura, che definì Carlo Ruggeri “il sindaco più sexy d’Italia”.  Savona si fece onore con la voce di Ariel, Elisa Baglietto, che a 14 anni strappò l’applauso al Chiabrera.

Siccome si fa tardi, siamo costretti a relegare a una semplice citazione personaggi che da soli meriterebbero di essere celebrati con un evento a loro dedicato, avendo primeggiato in Olimpiadi e campionati d’Italia e del mondo. Parliamo di Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Paola Pezzo, Alessandra Sensini, Antonio Rossi, Beniamino Bonomi, Josepha Idem, Giuseppe Abbagnale, Marco Galiazzo, Andrea Cassara’, Diana Bianchedi e il leggendario Armin Zoeggeler. 

Tutto questo non avrebbe potuto accadere senza una meticolosa organizzazione, con alla testa il projet manager della Stampa Guido Della Bruna e il responsabile della logistica Mauro Gabetta.

La parte di spettacolo era dovuta a Marco Dottore dell’alassina Eccoci Eventi, assistito in regia da Massimo Fornasier e da Fulvio Cerulli con Luca Despini alle produzioni video. La disponibilità del Palacrociere si doveva alla Costa e al direttore Angelo Ghigliazza.

La responsabilità delle auto era affidata a Elio Berruti e ai suoi figli con alle spalle l’esperienza della loro officina in zona Paip e all’Autoliguria di Giovanni De Filippi, con il suo personale coordinato da Marco Roselli.   Contribuivano all’ospitalità Il Club Nautico Savona con Lele Bellando e il ristorante Blu.

Per realizzare ciò che abbiamo raccontato era ovviamente indispensabile la collaborazione del Comune, grazie ai sindaci Carlo Ruggeri e Federico Berruti e al direttore del Chiabrera Roberto Bosi. Tutte le forze dell’ordine si sono sempre dimostrate parte del progetto, a cominciare dalla polizia stradale del comandante Luca Marchese, con il determinante aiuto di Nico Danello. L’ultimo e forse più importante grazie all’Autorità Portuale (allora il porto era nostro e non dei genovesi), con in testa l’ingegnerone Rino Canavese, Paolo Canavese e l’apporto della Savona Port Service di Mariano Rosasco.

Conclude Roberto Baglietto: “Lo Sportivo ha anche tramandato a Savona splendide immagini e impareggiabili cartoline grazie al lavoro del fotoreporter Gianni Chiaramonti, prezioso anche come organizzatore soprattutto nei rapporti con le forze dell’ordine”. 

Ci permettiamo di lasciare questo racconto a chi di dovere, se mai servisse. Cose accadute a Savona come il Grande Capodanno in Darsena, Il Ferragosto in Darsena e allo scaletto delle Fornaci e le esibizioni delle Frecce Tricolori.  Perché Savona sia ricordata come la Città dei Papi e non la città dei nani.

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