Impegno nella cultura

Da 16 anni a Savona la Società Dante Alighieri, Maroscia: “Tanti progetti con i ragazzi. Neanche il Covid ci ha fermato”

La presidente: "In tutto il mondo 500 comitati. Una storia immensa che deve crescere ancora di più"

anna maroscia

Savona. E’ nata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosue Carducci, a Savona è arrivata nel 2006. La Società Dante Alighieri è ancora molto attiva sul territorio per tenere alto il livello culturale di tutte le fasce d’età.

“Oltre ai vari incontri per tutelare e diffondere la cultura italiana pensati per un pubblico più adulto, il nostro impegno si concentra molto sui giovani savonesi di oggi” tiene a dire Anna Maroscia, presidente savonese dell’associazione.

“Io ho lavorato una vita alla camera di commercio di Savona, ho creato due consorzi all’esportazione e ho sempre organizzato fiere, mostre, incontri sia in Italia che all’estero: per fare qualche esempio, in Germania, in Inghilterra, negli Stati Uniti e in Giappone”. Le parole di Anna Maroscia – negli occhi lo stesso scintillio di entusiasmo e orgoglio che l’ha contraddistinta da giovane – raccontano molto di quanto sia fatto e si voglia ancora fare per la Dante Alighieri.

SEDICI ANNI DI STORIA SAVONESE E TANTE INIZIATIVE ANCHE CON I GIOVANI

Fin dalla sua elezione di presidente a Savona le sue competenze economiche e culturali maturate in tanti anni di lavoro sono state investite in questa realtà culturale. A invitarla ai vertici dell’associazione Paolo Peluffo, portavoce di Ciampi e allora vicepresidente della Società Dante Alighieri nazionale.

Da quel giorno di iniziative ne sono state fatte: “Con i ragazzi delle scuole, dal 2016, e ogni anno ci concentriamo su una tematica in particolare e da lì nascono poi delle pubblicazioni – spiega Maroscia -. Anche nel periodo Covid la nostra attività non si è fermata: abbiamo mantenuto i contatti con gli studenti tramite videoconferenze e, con l’insieme dei loro pensieri, è nato un libro dal titolo ‘Mondo incognito, i nostri ragazzi ai tempi del virus’, con una seconda parte che ha preso il nome di ‘Verso nuove rotte, un futuro per i nostri ragazzi’. Una parte quindi un po’ più triste, una seconda più speranzosa”.

A partecipare studenti del liceo scientifico Orazio Grassi, dell’istituto Mazzini da Vinci, dell’Itis Ferraris Pancaldo, dell’istituto Patetta e dell’istituto Boselli Alberti. Non solo scuole di Savona quelle coinvolte, ma anche della Valbormida: tra il 2018 e il 2019 è nato un altro volume incentrato questa volta proprio su questa striscia di entroterra. “Di acqua e di terra, alla scoperta della Val Bormida” ha infatti messo al centro realtà culturali ed economiche del territorio come il Ferrania Film Museum, il parco Bric Tana, la diga di Osiglia, il monastero di Santo Stefano e il “villaggio dei Puffi” di Bardineto.

Ma ancora, nel 2014 è stato stampato “Nel cibo la vita”, nel 2010 “Porte aperte in Porto”, attenzione quindi al sociale e all’economia del territorio. “E’ importante sensibilizzare e fare in modo che i ragazzi capiscano cosa può offrire loro il territorio una volta usciti dalla scuola” evidenzia Maroscia. Tra i tanti progetti portati avanti anche una corposa pubblicazione intitolata “Arte al Gran Fuoco, la ceramica rinasce alle Azzarie”.

I PROGETTI FUTURI

Ma se chiediamo cosa riserverà il 2022 e il 2023 lei risponde: “Anticipiamo che a marzo ci sarà una grande manifestazione sul Priamar che sarà dedicata proprio al tema di riferimento, l’agricoltura nel territorio savonese. Ci saranno esposizioni con tantissime piante, mostre, incontri anche sui moderni sistemi di coltivazione a basso impatto ambientale; si mette sotto i riflettori il settore tra tradizioni e nuove sfide, insomma. Non mancheranno ovviamente i riferimenti a Dante”, illustra la presidente. A essere coinvolte, oltre scuole e università, la Confederazione Italiana Agricoltori, Coldiretti, la Federazione Coltivatori Diretti e Confagricoltura.

Un impegno non indifferente quello della signora Maroscia sempre in prima linea per far vivere – a volte sopravvivere – la Dante Alighieri. “I fondi che arrivano all’associazione provengono solo dai tesserati, ma quei soldi vanno diretti a Roma e alla sede di Savona rimane poco – afferma -. Capita spesso che finanzi io stessa tante cose, ma lo faccio volentieri. Le spese sono tante, anche per tenere una conferenza occorre affittare uno spazio…” confessa. Ma nonostante tutto, il suo sguardo non si sposta da una considerazione: “La società Dante Alighieri è la più antica associazione culturale italiana tuttora attiva, con i suoi 500 comitati distribuiti in cinque continenti. In America permetteva agli immigrati italiani di imparare la lingua di chi ospita, oggi in Italia lo fa con chi viene nella nostra penisola. Una storia immensa che deve proseguire e crescere ancora di più“, conclude.

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