Polemica aperta

Omaggio ad Enrico Rembado, minoranza all’attacco: “Il Comune ha sbagliato tutto” fotogallery

Enrico Rembado racconta com’è nato il Festival Teatrale di Borgio Verezzi

Borgio V. Dopo la manifestazione organizzata nella sala consiliare sul cinquantesimo anniversario del Festival teatrale di Borgio Verezzi, in cui si è reso omaggio ad Enrico Rembado, ideatore e promotore dell’evento artistico, non si placano le polemiche sollevate su forme e modalità di svolgimento dell’incontro pubblico organizzato dal Comune: sede sbagliata, orario sbagliato e “sbagliati” anche gli invitati alla celebrazione per il fondatore del Festival verezzino, così i consiglieri comunale di minoranza di “Borgio Verezzi E’ Tua”, Luciano Galletto e Renzo Locatelli, vanno all’attacco dell’amministrazione comunale.

“Non era forse meglio prevedere l’evento nella sua sede naturale, e cioè a Verezzi, in piazza S. Agostino, durante, o prima di una serata di teatro, magari proprio il 17 agosto, se questa era la data da ricordare?”.

“Se era un omaggio ad Enrico Rembado come, a nostro avviso doveva essere, non era forse meglio limitare l’invito sul palco solo alla sua persona, magari facendolo accompagnare da coloro che 50 anni fa collaborarono con lui alla creazione del teatro stesso?” si chiedono ironicamente i due esponenti dell’opposizione consiliare.

“Inoltre, la collocazione dell’evento alle 11 del mattino, di un giorno feriale di agosto, non ha certamente favorito la presenza di chi lavora e che magari avrebbe voluto partecipare, anche per manifestare la propria gratitudine e stima a chi ha arricchito il paese con una manifestazione artistica di così grande livello”.

“Tutti sappiamo quanto il festival nei primi anni della sua attività sia stato debitore nei confronti dei cittadini di Verezzi, che hanno aiutato, collaborato, con pazienza ed entusiasmo alla buona riuscita dell’evento: non era forse il caso di riconoscere pubblicamente questo contributo portando la manifestazione a Verezzi e coinvolgendo di più i suoi cittadini?”.

“Infine, una considerazione di galateo istituzionale: i consiglieri di minoranza non sono stati invitati né ad organizzare, né a partecipare all’evento; vorremmo ricordare sommessamente al sindaco che gli stessi non rappresentano solo le loro persone, ma il 60% degli elettori, che sono in questo modo stati tenuti fuori dalla celebrazione”.

“E, per uno che parla spesso di “unire il paese”, questo modo di agire non è molto coerente con le sue affermazioni” aggiungono i due consiglieri, con diretto riferimento al sindaco Dacquino.

“Siamo certi – rivolgendosi al primo cittadino – che prenderà queste brevi osservazioni come un contributo al miglioramento dei rapporti tra istituzioni e cittadini e che le stesse potranno essere utili in futuro per evitare altre cadute di stile quale, a nostro avviso, è stata questa. Sempre nell’ottica e col fine di unire il paese e di cercare la migliore collaborazione tra tutte le componenti dello stesso” concludono Galletto e Locatelli.

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