Cronaca

Delfino morto nel porto di Loano, non era un cucciolo ma una femmina adulta

Loano. Non un cucciolo ma una femmina adulta, di età compresa tra i 9 e i 10 anni. Questo il risultato delle analisi compiute dagli esperti del Cima di Savona e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Imperia e Torino sulla carcassa di quello che, erroneamente a questo punto, era stato soprannominato “Annibale”.

Il globicefalo era entrato nel porto di Loano tre giorni fa, dopo aver perso l’orientamento. Fin da subito si era temuto per la sua vita: le speranze di sopravvivenza lontano dal branco erano minime, e il delfino aveva dimensioni eccessive per essere trasportato ed ospitato in qualche vasca. Non era rimasto quindi che osservarlo, monitorandone la situazione.

Quando ieri, dopo due giorni trascorsi nel porto, il globicefalo aveva fatto perdere le sue tracce in molti avevano sperato che avesse ripreso la via del mare aperto e si fosse salvato: anche il fatto che per tutta ieri i sub avessero scandagliato la Marina di Loano senza ritrovare la carcassa aveva sollevato un po’ di ottimismo. Stamattina invece è arrivata la notizia del ritrovamento del delfino senza vita da parte di alcuni diportisti.

L’esame autoptico eseguito dagli esperti ha rivelato che non si trattava di un cucciolo come ritenuto in precedenza, ma di una femmina adulta. La carcassa è stata tagliata a metà e sono stati prelevati gli organi: ci vorrà all’incirca un mese per avere i risultati degli esami e chiarire le reali cause che hanno portato l’animale ad allontanarsi dal branco e quindi a morire. L’ipotesi più probabile, al momento, è che abbia contratto qualche virus che lo ha portato a perdere l’orientamento.

Lo scheletro del globicefalo, alla fine, verrà donato al Museo di Storia Naturale di Milano dove sarà esposto.

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