Film

A Vado Ligure la proiezione del film “Made in Bangladesh, le donne dietro l’etichetta”

L’iniziativa promossa da Cgil Savona e dal gruppo di lavoro “Belle Ciao” nasce in collaborazione con l’Anpi Provinciale all’interno de “La Via Maestra”, l’unione nata tra Cgil e diverse associazioni in occasione della manifestazione del 7 ottobre scorso

Generico marzo 2024

Vado Ligure. Giovedì 7 marzo 2024 alle ore 18.30 presso la sede Anpi di Vado Ligure “Casa della Memoria” in Piazza Corradini verrà proiettato il film: “Made in Bangladesh – Le donne dietro l’etichetta”.

“Made in Bangladesh” è un film di Rubaiyat Hossain del 2019 che mette in risalto le condizioni di lavoro e sociali delle donne in Bangladesh. Nata in Bangladesh, Rubaiyat è regista, scrittrice, produttrice e anche ricercatrice ONG per i diritti delle donne in Bangladesh. I suoi lavori sono stati proiettati nei festival di tutto il mondo e sono stati insigniti di numerosi riconoscimenti. Made in Bangladesh (2019) è il suo ultimo film.

Protagonista del film è la ventitreenne Shimu. Insieme ad altre donne lavora in una fabbrica di abbigliamento nella città di Dacca, in Bangladesh. Dopo diversi incidenti e le difficili condizioni di lavoro all’interno della fabbrica di magliette, decide di dar vita a un’unione sindacale con le sue colleghe. Nonostante le minacce e la mancata approvazione dei mariti le donne sono determinate ad andare avanti nel loro intento.

L’iniziativa promossa da Cgil Savona e dal gruppo di lavoro “Belle Ciao” nasce in collaborazione con l’Anpi Provinciale all’interno de “La Via Maestra”, l’unione nata tra Cgil e diverse associazioni in occasione della manifestazione del 7 ottobre scorso. Saranno ospiti alcuni beneficiari bengalesi del Centro di Accoglienza Straordinaria di Fondazione Ceis di Quiliano. Introduce la proiezione Tiziana Satta della Segreteria Confederale Cgil Savona con delega alle politiche di genere.

“La situazione lavorativa della donna è sempre molto complessa e articolata. Il Gender pay Gap, le possibilità lavorative, il diritto alla maternità e molto altro spesso diventano oggetto di scontro con il datore di lavoro – si legge in una nota -. Dal Film emerge non solo un retaggio culturale obsoleto che vede la donna tutelata se resta a casa “a cucinare per il marito”, ma soprattutto la soppressione di diritti base e la differenziazione del pagamento tra uomo e donna. Si parla di Bangladesh, ma anche in Italia la situazione non è rosea”.

“I dati del 2023 sull’occupazione nel territorio savonese ci dicono che la percentuale dei contratti stabili è inferiore alla media regionale (9,9% vs 11,9% sul totale delle assunzioni) ma rappresenta anche il valore più basso tra tutte le province liguri, unico caso sotto il 10%. L’incidenza dei contratti stagionali invece è superiore alla media ligure (29,8 vs 16,4%). Savona nonostante mostri i livelli di precarietà più elevati complessivamente in Liguria, rileva una – unica – buona notizia: la percentuale di assunzioni femminili la più alta della Liguria con il 46,1% sul totale dei primi tre trimestri 2023. Purtroppo in ogni tipologia contrattuale di assunzione, le donne stanno peggio degli uomini, hanno rapporti meno stabili (solo l’8,3% contro l’11,2% dei maschi), più precari (32% stagionali contro il 28% dei maschi, 17% intermittenti contro il 13% dei maschi e con un’incidenza del part-time complessiva che tocca il 56,4% contro il 43,6% dei maschi”, aggiungono.

“Ogni anno il dato dimostra che le donne sono ancora uno scalino sotto gli uomini, il sistema italiano non migliora, ancora troppe le carenze nei servizi. Ancora oggi troppe giovani mamme si trovano a dover lasciare il lavoro per stare dietro ai figli perché non hanno supporto con con asili nido o supporto aziendale per gestire i figli. Shimu con la sua battaglia vuole dimostrare che la lotta funziona, le donne caparbie come sono possono veramente cambiare il sistema, basta crederci e non mollare. 8 marzo giornata internazionale della donna, 8 marzo tutto l’anno!”, concludono.

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