Scontro

Terzo mandato, il centrodestra nazionale si spacca. Toti: “Non so se vorrò farlo, vedremo…”

Bocciato l'emendamento della Lega, il governatore: "C'è un cortocircuito politico, i parlamentari contrari sono lì dal secolo scorso. E la competenza è delle Regioni"

toti conferenza stampa

Liguria. La maggioranza di governo si spacca sul terzo mandato per i governatori delle Regioni: oggi è stato bocciato l’emendamento della Lega al dl Elezioni in commissione Affari costituzionali. E il presidente ligure Giovanni Toti, nonostante gli endorsement arrivati da tutti i partiti, mantiene la cautela pur essendo a favore dell’assenza di limitazioni: “Io non so se vorrò farlo onestamente, vedremo se ci sono le condizioni. È una decisione che spetta ai territori, agli amministratori dei territori e soprattutto agli elettori”.

Io continuo a pensare che gli elettori debbano avere l’ultima parola – commenta oggi il governatore ligure -. Continuo a pensare che, se in tutta Europa e in gran parte degli Stati del mondo, nessuno ha applicato questo metodo un ragionamento bisognerebbe farlo. Credo che sarebbe anche onesto fare un ragionamento in una Repubblica dove i parlamentari contrari al rinnovo del mandato per governatori e sindaci talvolta siedono in Parlamento dagli anni Ottanta-Novanta del secolo scorso, quindi una sorta di era geologica. Non c’è un limite per il Presidente del Consiglio, non c’è un limite per i ministri, neppure quelli che muovono rami dell’amministrazione assai delicati. In franchezza, con un governo che sta cambiando la legge per dare maggiori autonomie e per eleggere il primo ministro in forma diretta, trovo che ci sia un gigantesco cortocircuito politico“.

Continuo a chiedermi se il terzo mandato è materia di competenza del Parlamento nazionale. Le leggi elettorali e gli statuti delle Regioni sono di pari rango alle leggi ordinarie del Parlamento, e in questo caso materia esclusiva prevista dal titolo quinto per le Regioni, quindi mi chiedo per quale ragione si debba agire in via parlamentare quando si potrebbe agire, esattamente come ha fatto la Liguria nello scorso mandato, per via consiliare, accogliendo della legge del 2004 quel che si ritiene di dover accogliere e respingendo quello che si deve respingere. Le Regioni che hanno invece inserito nello statuto il limite di secondo mandato recependo la legge nazionale cambieranno i loro ove quei Consigli regionali lo ritengano da fare. Ritengo che questo dibattito vada spostato in periferia. Non credo che sia un tema nazionale, credo che sia un tema, giusto per essere autonomista fino in fondo, che riguarda le singole Regioni”.

Ma quella che si profila oggi è una frattura netta tra le forze di maggioranza: da una parte la Lega (col sostegno di Italia Viva), dall’altra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Salvini ha buttato acqua sul fuoco: “Non ci sarà nessun problema in maggioranza se non passerà in Parlamento la legge sul terzo mandato. La posizione della Lega è chiara ma siamo in democrazia: ogni tanto le proposte della Lega passano altre volte, come in questo caso, vengono bocciate perché tutti gli altri, Forza Italia, Fratellli d’Italia, Pd, Cinque Stelle, sono contro. Secondo me è un errore“.

Per Toti “non credo sarà questo a incrinare un governo che su molti fronti sta facendo bene”. Piuttosto, secondo il governatore, c’è “una spaccatura profondissima tra un Parlamento della Repubblica, molto spesso fatto da parlamentari di fatto scelti, nominati dalle segreterie politiche, e l’immensa periferia di questo Paese fatta di sindaci e di governatori eletti direttamente dai cittadini e che alle elezioni amministrative performano rispetto alle liste dei partiti molto spesso in modo migliore. Basti pensare ai risultati liste civiche: citiamo quelle di Zaia o dello stesso Bonaccini, per non citare quelle della Liguria che comunque farebbero egualmente lo stesso risultato”.

E al terzo mandato si candiderà anche Giovanni Toti? “Ci vorrebbero possibilità divinatorie che mi piacerebbe avere. Non ho l’idea di cosa sarà la politica da qua a un anno e otto mesi, né l’energia con cui arriverà in fondo questo governo né l’energia con cui arriverà in fondo questo governatore. Mancano ancora moltissimi mesi alla data ipotetica delle elezioni e poi, quando sarà il momento, ci interrogheremo su quale sarà il futuro, la voglia che ne abbiamo di continuare, l’energia che possiamo metterci, la visione comune della coalizione“.

Che ogni tanto sembra subire qualche scricchiolio, come nel caso della presentazione di Gianni Rolando a Sanremo. Eppure “in Regione Liguria la coalizione sta lavorando bene, in grande armonia – insiste Toti -. Questa mattina ho lavorato a lungo con Matteo Rosso. Ieri sera abbiamo lavorato fino a tarda notte con Edoardo Rixi. La regione è sotto gli occhi di tutti per come sta cambiando: infrastrutture, economia che cresce con tutte le difficoltà che ci sono. Credo che sia una Liguria molto diversa da quella che abbiamo preso nel 2015 quella che oggi e che lasceremo agli elettori. Dopodiché decideremo tutti insieme. Mi arrogo in questo caso, trattandosi di me stesso, il diritto di decidere. Se ci saranno le condizioni per continuare a fare bene magari decideremo d’andare avanti tutti insieme sennò vi assicuro che ho molte altre passioni e interessi nella vita…”.

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