Sopralluogo

Aurelia Bis, Unione Industriali: “Cantiere pigro e dormiente, vogliamo risposte e tempi certi”

Il presidente Angelo Berlangieri e Giorgio Blanco, presidente dei Terminalisti del porto di Savona: "Chiediamo un aggiornamento sui lavori"

Albisola/Savona. “Un cantiere pigro, dormiente…”. Non usa mezze parole Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Industriali della provincia di Savona nel descrivere l’andamento dei lavori per la realizzazione dell’Aurelia Bis, ritenuta infrastruttura viaria essenziale per il tessuto economico e produttivo savonese, così come per la stessa portualità e logistica, con l’obiettivo di superare il gap attualmente presente nella mobilità di merci e persone.

Oggi, infatti, si è svolto ad Albisola Superiore, all’ingresso del cantiere in località Grana, il secondo sopralluogo dell’Unione Industriali di Savona per fare il punto sull’intervento. Un primo incontro era stato organizzato a inizio giugno 2023, a pochi giorni dalla riapertura del cantiere tra Albisola e Savona, fermo dal 2018 con l’ottanta per cento del tracciato completato.

Alla conferenza stampa organizzata dagli Industriali savonesi erano presenti oltre al presidente Angelo Berlangieri anche Giorgio Blanco, presidente dell’Associazione Terminalisti del porto di Savona.

“Come promesso a inizio giugno, siamo tornati sul tracciato dell’Aurelia Bis per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di un’infrastruttura strategica che il territorio attende da tempo. Da alcuni mesi, infatti, non abbiamo notizie circa gli sviluppi del cantiere, eppure crediamo sia legittimo sapere che cosa ne è stato del cronoprogramma” afferma Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Industriali della provincia di Savona.

“L’azienda che ha ricevuto l’appalto rispetterà il periodo di mille giorni, ovvero tre anni, per il completamento del primo lotto? A questo punto chiediamo che Regione Liguria faccia da intermediaria con la struttura commissariale incaricata di seguire il completamento del collegamento, così da poter informare non solo gli imprenditori del territorio, ma anche i cittadini. L’ammodernamento infrastrutturale è vitale e deve tenere conto di due fattori: il modo e il tempo. Da un lato progettare le grandi opere e realizzarle in maniera più sostenibile ed efficiente possibile, dall’altra prestando massima attenzione alle tempistiche. Queste ultime giocano un ruolo chiave in una regione che ha un gap infrastrutturale quasi patologico”.

“Come associazione di categoria ci facciamo portavoce di un territorio che ha enormi potenzialità di sviluppo, paradossalmente rallentate dalla mancanza di collegamenti funzionali come potrebbe essere l’Aurelia Bis. Temiamo che i tempi si dilateranno ulteriormente. Uno scenario che rappresenterebbe un danno per le aziende che operano nella provincia di Savona, ma un problema per tutto il Nord-Ovest. Regione Liguria si faccia portavoce del territorio e permetta agli imprenditori, attraverso un report semestrale, di programmare a lungo termine il proprio lavoro. Così non va bene” conclude Berlangieri, che nel corso del sopralluogo ha citato anche l’altra opera viaria ritenuta fondamentale per la provincia, ovvero la superstrada Savona-Torino, per la quale, invece, i lavori sembrano procedere più celermente.

“Se l’Aurelia Bis non sarà completata nei tempi previsti – aggiunge Giorgio Blanco, presidente della sezione Terminalisti Portuali – potrebbe addirittura non essere più sufficiente a risolvere i problemi per cui era stata progettata. Una corsa contro il tempo che dobbiamo evitare, pena la paralisi dello sviluppo portuale e di conseguenza di tutto il sistema produttivo”.

“Le esigenze dei terminalisti prevedono, oltre al completamento del lotto, la realizzazione dello svincolo di Miramare, che nel tracciato originario non era contemplato, ma che risulta nevralgico per far defluire il traffico pesante tra Savona e le Albisole. È infatti anacronistico nel 2023 pensare di far passare i mezzi per le vie cittadine. L’impatto sui centri abitati, lo vediamo, è insostenibile”.

“Giusto celebrare la ripresa economica post covid, ma bisogna anche sostenerla con i fatti. È questo che chiediamo alle istituzioni: trasparenza. Solo conoscendo il cronoprogramma il comparto portuale può sviluppare un progetto a lungo termine limitando l’impatto sul territorio” conclude il presidente dei Terminalisti portuali.

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