Presa di posizione

Liguria e criminalità organizzata, M5s: “Intercettazioni essenziali”

Gli esponenti pentastellati chiedono di tutelare uno strumento investigativo al centro del dibattito dopo l'arrestato di Matteo Messina Denaro

intercettazioni

Liguria. “Per combattere le mafie in Liguria serve un impegno costante, quotidiano e potenziato con tutti gli strumenti che ben conosciamo e che hanno peraltro permesso di arrestare (finalmente!) Matteo Messina Denaro”. Lo dichiarano all’unisono tutti i portavoce liguri del M5S.

Presa di posizione, quindi, degli esponenti pentastellati sullo strumento investigativo al centro del dibattito politico: “Per la Direzione investigativa antimafia, la criminalità organizzata nella nostra regione ha le sue sedi in tutte le province. Come nel resto del Paese, ha imparato a camuffarsi bene, non di rado grazie al colletto bianco, nascondendo la propria identità dietro una facciata borghese e “per bene”. Ma è all’opera eccome ed è più pericolosa che mai, soprattutto ora che in Liguria stanno per arrivare i miliardi del Pnrr per le grandi opere” dichiarano il capogruppo regionale Fabio Tosi e il consigliere Paolo Ugolini.

“Rimandiamo al mittente, dunque, le parole del Guardasigilli e rimarchiamo quanto detto dal presidente Giuseppe Conte ieri in Aula: “chi oggi combatte quotidianamente contro le mafie rischia di trovarsi con armi spuntate e scarpe da risuolare. Come M5S siamo orgogliosi di aver voluto in Liguria l’istituzione della Commissione permanente antimafia, oggi presieduta dal consigliere Roberto Centi”.

“Siamo la regione che vanta il porto più importante del Mediterraneo: vigilare con tutti gli strumenti è dunque vitale per intercettare le infiltrazioni mafiose. Chi dice che il fenomeno è sovrastimato commette un errore non solo grossolano, ma molto pericoloso per la legalità” concludono dal gruppo M5s in Regione.

“Allentare la presa sulle intercettazioni, di fatto cancellandole per quelli che sono i reati considerati “spia” per arrivare a mafiosi, avrà ripercussioni pesanti sul nostro territorio. Il problema è reale e ci farà correre rischi seri se non addirittura incalcolabili, se pensiamo anche ai fondi in arrivo dal Pnrr – aggiunge il senatore M5S Luca Pirondini -. Benché sia giusto contrastare l’abuso in tutte le sue forme, è anche vero che l’abuso non deve diventare la scusa per smantellare uno strumento prezioso per contrastare la criminalità organizzata”.

“Credo che per la lotta alla mafia serva un’attenzione e una conoscenza dei singoli territori che evidentemente il Governo Meloni e il suo ministro Nordio non hanno. Chi vuole sterilizzare le intercettazioni lo fa perché ha qualcosa da nascondere o semplicemente vuole aiutare chi ha qualcosa da nascondere” conclude Pirondini.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.