Albenga. “Chiediamo che l’amministrazione con coraggio e onestà riveda le stime di crescita, azzeri il consumo di suolo fertile e che attui politiche serie per il recupero dell’esistente ai fini energetico, strutturale e paesaggistico per il bene della comunità, dell’ambiente e delle imprese che operano sulla piana”.
Sono queste le richieste avanzate al sindaco di Albenga Giorgio Cangiano dal “Comitato territoriale per la salvaguardia del territorio, la tutela della popolazione e delle attività produttive” che questa sera alle 21 si riunirà ne L’Ortofrutticola per discutere del nuovo Puc licenziato di recente dal Comune.
In vista dell’appuntamento di stasera, il gruppo ha indirizzato ai cittadini albenganesi una “lettera aperta” nella quale si ripercorrono le varie tappe dell’iter che ha portato alla stesura del Piano Urbanistico Comunale: “Il Puc di Albenga nasce nel 2007, commissionato della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Antonello Tabbò alla coop Caire di Reggio Emilia – ricordano dal Comitato – Subisce sostanziali modifiche a cura della giunta di centrodestra capitanata dal sindaco Rosalia Guarnieri per approdare in consiglio comunale per l’adozione a cura del sindaco Giorgio Cangiano a capo di una maggioranza di centro sinistra”.
Per il comitato si tratta di un progetto che nel 2007 “risente ancora dell’espansione urbanistica degli anni precedenti, mantiene un profilo di crescita edilizia dovuta anche alla crescita demografica della città. Con la revisione a cura del sindaco Guarnieri, nonostante la crisi economica, i numerosi cantieri avviati e mai terminati, le numerose costruzioni sia residenziali che artigiano-commerciali invendute, la brusca frenata della crescita demografica mai avvenuta dal dopoguerra ad oggi, si progettò uno strumento ancora più aggressivo e di sviluppo edilizio senza tener conto di cosa è la piana di Albenga, della sua vocazione agricola che vanta produzioni riconosciute sui mercati internazionali”.
Secondo il Comitato, il Piano aveva caratteristiche tutt’altro che positive: “Non solo andava a erodere decine di ettari occupati da aziende agricole produttive, risorsa economica e di lavoro, ma azzerava la recezione turistica delle aree di Vadino dedicata ai campeggi, importante risposta al turismo all’aria aperta nonché fonte di lavoro”.
E poi è arrivata l’attuale amministrazione: “Con l’avvento della giunta Cangiano, eletta al primo turno grazie anche ad una campagna elettorale basata sulla condivisione e concertazione con la città delle grandi scelte che riguardano tutti i cittadini, lo scorso 25 ottobre il consiglio comunale adottava in fretta e furia, ma sopratutto senza confronto alcuno, un Puc che a grandi linee rispecchiava quanto già precedentemente presentato”.
Il Comitato ha intenzione di lottare contro l’applicazione di questo Puc con tutte le proprie forze: “Oggi ci troviamo ad affrontare una sfida contro uno strumento inadeguato, fuori tempo e fuori luogo. Cosa possiamo fare noi albenganesi? Questa sera nella sala de L’Ortofrutticola si terrà un’assemblea organizzata dall’amministrazione comunale aperta a tutti i cittadini a cui dobbiamo partecipare attivamente ponendo domande, rimostranze e chiedendo chiarimenti. Il 2 ottobre termine ultimo per effettuare le osservazioni al piano”.
Il Comitato chiede “che l’amministrazione con coraggio e onestà riveda le stime di crescita, azzeri il consumo di suolo fertile e che attui politiche serie per il recupero dell’esistente ai fini energetico, strutturale e paesaggistico per il bene della comunità, dell’ambiente e delle imprese che operano sulla piana”.
Visti gli obiettivi, il gruppo chiede a tutti gli albenganesi il loro “attivo impegno a sostegno della ‘nostra resistenza assoluta in direzione ostinata e contraria'”.