Futuro

Albenga, in consiglio l’adozione del Puc. Cangiano: “Fondamentale per portare avanti gli interessi della città”

Il Piano Urbanistico Comunale contiene tutte le prospettive di crescita e sviluppo future della città delle torri

albenga approvazione puc

Albenga. E’ stata al centro della riunione del consiglio comunale di Albenga di questo pomeriggio l’approvazione del nuovo Puc, il Piano Urbanistico Comunale che contiene tutte le prospettive di crescita e sviluppo future della città delle torri.

Ad introdurre la pratica è stato il sindaco Giorgio Cangiano, che ha spiegato: “Questo Piano è stato in gestazione durante i mandati di tre amministrazioni, quindi questa adozione è un risultato importante per tutti. Anche perché finora abbiamo continuato a lavorare con un Piano Regolatore del 1995. Se oggi non arriveremo ad un’adozione, la Regione incaricherà un commissario ad acta. Ciò sarebbe un fatto molto grave, perché la scelta di adottare questo Piano deve spettare al consiglio che è espressione della città. E costituirebbe anche un danno economico a carico dei cittadini, dato che questo commissario va retribuito. Approvando oggi il Puc porteremo avanti gli interessi di Albenga città, che d’ora in poi potrà essere programmata non con un documento vecchio di vent’anni ma con un progetto programmatico”.

“Nel corso del tempo – ha aggiunto Cangiano – sono state introdotte diverse modifiche dovute alle varie situazioni sociali ed economiche che si sono susseguite: dal canto nostro, abbiamo cercato di non stravolgere il lavoro fatto finora, che era più che buono. In generale, abbiamo introdotto una riduzione del carico insediativo”.

I dettagli del piano sono stati illustrati dai tecnici dello studio Caire che lo hanno redatto: “Albenga deve ragionare come se governasse un distretto territoriale, che è una sorta di provincia di dimensioni più ridotte. E deve tenere conto di alcuni fattori che riguardano tanto il suo territorio quanto la Liguria più in generale. Ad esempio, sappiamo che questa regione è uno dei territori più difficili dal punto di vista idrogeologico, ma è anche una di quelle in cui si è registrata la maggiore crescita demografica. Sono elementi importanti dei quali il Puc deve tenere conto, specie se si tratta di una crescita stabile che perdurerà. Inoltre, bisogna tenere conto delle caratteristiche della città, che è una località turistica e anche un comprensorio agricolo”.

“Il piano regolatore gestisce l’esistente e quanto ancora non è stato realizzato. Per questo deve tenere conto di ciò che si vuole fare del territorio. In questo caso entra in gioco la politica. Albenga, ad esempio, è una città di servizi e perciò bisogna capire se ha tutto ciò che serve: ospedali, scuole, risorse e attrattive turistiche. Sono elementi dei quali bisogna tenere conto anche alla luce di quelle che sono le prospettive che possono essere dettate come input dalla Regione. Questo, però, è anche un distretto culturale con operatori che esistono già e che devono avere una propria voce. Ad esempio, il parco agro-tecnologico può avere elementi rilevantissimi dei quali il piano di sviluppo rurale della Regione (e lo stesso Puc) deve tenere conto di Albenga. C’è un mondo che già esiste e che deve essere valorizzato”.

Consiglio Comunale Albenga

Occorre tenere conto di tutte le caratteristiche, anche in virtù delle possibili prospettive future: “La fruizione ambientale è fondamentale e si compenetra con il tema culturale. Anche perché lo sviluppo infrastrutturale è troppo incerto, a cominciare dallo spostamento delle ferrovia e della trasformazione dell’attuale tracciato in pista ciclabile. Anche per questi motivi lo sviluppo residenziale è stato inserito principalmente all’interno del capoluogo ma anche nelle frazioni, nelle aree nelle quali c’è possibilità di costruire senza danni. In questo senso, nel Piano abbiamo tenuto conto delle previsioni demografiche aggiornate”.

Lo spazio agricolo è importante quanto il resto della città: “Le frazioni di San Fedele, Lusignano, Salea, San Giorgio, Bastia, Leca sono in grado di accogliere la domanda insediativa in quanto i fondi non sempre più sono utilizzati per fini agricoli. La caserma Piave e nell’area della Fabbrica Testa si avrà il maggior carico insediativo. Regione Rapalline detiene la più importante concentrazione di insediamenti dismessi e in questo caso l’intervento conto di tali caratteristiche. In località Signola sarà possibile un insediamento residenziale di alta qualità con la possibilità di avere una parte di parco”.

“Le frazioni e le aree agricole sono serbatoi di ricchezza della città – hanno aggiunto i tecnici – Il Piano le suddivide in quattro categorie: di riqualificazione ambientale (nessuna nuova costruzione e una precisa limitazione all’edificazione); di conservazione (con una funzione agricola che deve permanere); distretto agricolo di trasformazione (restano il cuore della produzione agricola ma nell’ottica di un ampliamento che si colloca nell’ambito delle iniziative portate avanti dalla Regione); a vocazione naturalistica”.

Tra gli altri interventi previsti, l’aumento della dotazione di servizi attuale, nuovi impianti sportivi a Lusignano e un parco turistico ricreativo a Signola.

Al termine della presentazione, il consiglio ha iniziato a discutere dell’adozione del Puc. Non sono mancate polemiche da parte della minoranza, e in particolare dal capo gruppo FI di Forza Italia Eraldo Ciangherotti, sui sei emendamenti inseriti nella delibera e illustrati dal sindaco Giorgio Cangiano. “Era meglio conoscere prima della seduta i contenuti degli emendamenti, ora veniamo a conoscenza all’inizio della discussione di alcune modifiche”. Gli emendamenti presentati riguardano in particolare il sistema agricolo, che recepisce le indicazioni fornite all’ultimo Tavolo Verde in Comune, ma anche il distretto di trasformazione dell’ex fabbrica Testa di Albenga.

L’iter del nuovo Puc albenganese prevede poi nuova fase procedurale (con la convocazione della conferenza dei servizi che correggerà i contenuti del piano e introdurrà eventuali integrazioni) che si concluderà con una ulteriore approvazione da parte del consiglio comunale cui seguirà una nuova conferenza dei servizi con il coinvolgimento delle istituzioni superiori. Seguirà ancora una nuova fase a carico del consiglio: in seguito la Regione avrà 60 giorni per approvare il Puc. In tutto occorreranno 510 giorni perché il Puc di Albenga possa essere approvato.

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