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Spirits grand tour

Sappiamo cosa beviamo?

"Spirits Grand Tour" è un viaggio alla scoperta dei cocktails e spirits più emozionanti e coinvolgenti: persone, storie e sogni dietro la creazione dei preziosi nettari da degustare

Spirits Grand Tour 25 marzo 2023

Qualche settimana fa sono stato ospite della Fisar, delegazione di Varazze, per un mio intervento sul Mondo dei Rum.

Un parterre di sommelier e appassionati, tutti mediamente molto preparati nel campo del vino, che con massima attenzione hanno partecipato alla degustazione/momento divulgativo, in questo caso, su uno dei più famosi fra i distillati, il RUM.

L’evento aveva già un nome evocativo “Tropico del Rum” a testimoniare da subito il fatto che il Rum si produce, da sempre, in tutto il Mondo alle latitudini dove cresce la canna da zucchero.

Ero affiancato dai grandi Maestri Roberto Marioli (Fisar) e Ambrogio Fazio (Aibes) e ospite di Donatella Ribaudo (Delegato Fisar Varazze) e del locale degli amici Giuseppe e Roberto Polverini di Varazze e durante il mio speech ho capito una cosa: la GENTE VUOLE CONOSCERE CIO’ CHE HA NEL BICCHIERE E COSA BEVE!

Sembrerà scontata questa mia constatazione – ma – la parte più divertente del mio dialogo attivo con il pubblico è stata che ho dovuto smontare per pezzo dei falsi miti, delle informazioni inesatte, delle certezze indotte dalla grande industria, che nulla hanno a che vedere con la verità dei fatti.

Ed è stato divertente, ripeto, soprattutto per i partecipanti che erano arrivati con inossidabili certezze, e se ne sono andati con una consapevolezza che la maggior parte di ciò che sappiamo del mondo degli spirits è… indotto dalla grande industria.

Permettetemi un paragone: tutti noi abbiamo la capacità di superare gli influssi delle varie pubblicità, per capire che una cena in un locale tipico di un territorio, ha qualità differenti che andare a mangiare in una catena internazionale di un fast food e pertanto siamo disposti a pagare cifre differenti per questi due tipi di servizi differenti. Ecco, nel mondo degli spirits diventa tutto molto più relativo e tali barriere fra qualità e “qualità percepita” diventano più rarefatti!

Nel mondo dei distillati cosa è artigianale? come riusciamo a capire il concetto di qualità? Siamo certi che ciò che ci sta raccontando il barista sia la vera verità o una “storia” che lui ha sentito raccontare dall’ultimo promoter/brand ambassador che gli ha venduto quel prodotto?

Perché questo punto per me è importante? Perché si chiama tutela e rispetto del cliente che viene indotto, nella migliore delle ipotesi, in un errore di valutazione e quindi disposto a pagare di più qualcosa che non vale di più.

Vi faccio alcuni esempi concreti: quando vi vendono o vi servono rum “importanti” specificando gli anni di quel prodotto, sapete che nella maggior parte dei casi vi stanno solo indicando un numero legato a un metodo detto solera e quel prodotto alla fine può avere molti, ma molti meno anni?

O quando vi servono un liquore “tipico” di un territorio, decantando la zona di provenienza, spesso, troppo spesso, quel liquore ha visto la luce in un liquorificio che è in una zona d’Italia completamente differente?

O parlando dei “tanto di moda” GIN artigianali e territoriali, chi ve li presenta si sta dimenticando che in Italia le distillerie specializzate si contano sulle dita di due mani e che ciò che state degustando a caro prezzo è soltanto un prodotto a marchio privato, realizzato da una distilleria che molto spesso vende il gin della stessa “cotta” a un quarto del prezzo?

Oppure che molti dei rum spacciati per “Cubani” o “caraibici” provengono da tutt’altre parti del mondo?

Mille potrebbero essere ancora i casi concreti ove lo “storytelling” supera di ben lunga la nuda e cruda realtà delle cose… che se lo sapessimo, vorremmo pagare molto meno ciò che stiamo degustando.

Quindi un consiglio da amici: ascoltate tutte le storie, poi appurate voi, facendo un giro su internet o spesso, anche solo leggendo la retroetichetta delle bottiglie

Tutti noi amiamo le storie e le leggende, sapendo, però che tali sono: quindi quando sentirete parlare di botaniche, di metodi di lavorazione, di rare erbe raccolte sotto cime tempestose o di barili di rum scoperti nel fitto di intricate foreste, immaginatevi i 7 nani di biancaneve fare tutto ciò e vi ritroverete a sorridere di una bella storia alla Walt Disney che però non deve costarvi 15 euro a bicchiere!

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