La situazione

Per la Liguria 15 parlamentari, ecco chi potrebbero essere: chi è sicuro, chi duella e chi invece non ha chance

A decidere saranno gli elettori, ma lo scenario disegnato dai sondaggi è molto netto: tra nuovi, confermati, paracadutati e trombati, ecco chi potrebbe andare a Roma (e chi no)

Generico agosto 2022

Liguria. Inizia ufficialmente oggi la campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre. La composizione del Parlamento la decideranno gli elettori, ma quello che definiscono i sondaggi da settimane è uno scenario dai contorni molto netti, oggettivamente difficile da sovvertire. Così appare agevole immaginare con un buon livello di approssimazione, nonostante i meccanismi perversi del Rosatellum, quali saranno i deputati e senatori chiamati a rappresentare la Liguria nella prossima legislatura.

Com’è ormai noto, i seggi eletti direttamente in questa regione passano da 24 a 15 per effetto della riduzione dei parlamentari che decurterà entrambe le camere di circa un terzo. Per questo molti degli uscenti non riusciranno a riconfermarsi, complici anche le scelte di rinnovamento operate da alcuni partiti. Bisogna poi considerare che non tutti i candidati in Liguria sono liguri. Ma è vero anche il contrario: non tutti i liguri correranno in Liguria. È il fenomeno dei cosiddetti paracadutati, nomi piazzati dalle segreterie nazionali in territori diversi dalla loro residenza.

La probabile composizione dei 15 seggi

Prima di analizzare nel dettaglio le singole situazioni, ci giochiamo subito la nostra “schedina”: è frutto della composizione dei singoli collegi (la maggior parte considerati “blindati” per il centrodestra, altri invece contendibili) e dello scenario disegnato dai sondaggi (con Fratelli d’Italia, Lega e Pd davanti a tutti). Ecco come potrebbe essere composta la squadra ligure in Parlamento (tra parentesi i candidati che verosimilmente potrebbero ambire ai seggi “in bilico”).

CAMERA

Matteo Rosso, Fratelli d’Italia
Maria Grazia Frijia, Fratelli d’Italia / Andrea Costa, Noi Moderati
Edoardo Rixi, Lega
Francesco Bruzzone, Lega
Roberto Cassinelli, Forza Italia
Roberto Bagnasco, Forza Italia
Sandro Biasotti, Noi Moderati
Ilaria Cavo, Noi Moderati / Katia Piccardo, Pd
Andrea Orlando, Pd
Valentina Ghio, Pd Roberto Traversi, M5s

SENATO

Gianni Berrino, Fratelli d’Italia
Matteo Rosso, Fratelli d’Italia
Stefania Pucciarelli, Lega
Alessandro Piana, Lega / Luca Pirondini, M5s
Lorenzo Basso, Pd

Le riconferme

Tra gli attuali deputati sembra scontata la rielezione del leghista Edoardo Rixi, candidato nel collegio uninominale di Ponente e papabile ministro delle Infrastrutture se il centrodestra vincerà le elezioni. Dal lato opposto della regione corre il forzista Roberto Bagnasco, padre del coordinatore regionale e sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco, con elevatissime probabilità di mantenere il seggio. Nel partito di Berlusconi dovrebbe farcela anche Roberto Cassinelli: prima di lui in lista c’è Rita Dalla Chiesa, che però è candidata anche in un collegio uninominale “blindato” in Puglia e quindi gli cederebbe subito il posto. Il centrosinistra ha ipotecato il ministro del Lavoro Andrea Orlando, schierato come capolista del Pd alla Camera, che era stato eletto nel 2018 in Emilia-Romagna. E di riconferma, in un certo senso, si può parlare per un altro esponente dem, Lorenzo Basso: già deputato dal 2013 al 2018, oggi è garantito in quanto capolista al Senato.

Due senatori uscenti stanno preparando il “trasloco” a Montecitorio. Il primo è Francesco Bruzzone, storico esponente della Lega, piazzato come capolista alla Camera e quindi sicuro di occupare uno scranno. Il secondo è Sandro Biasotti, eletto per la prima volta nel lontano 2008 con la casacca di Forza Italia, nel frattempo passato alla corte di Giovanni Toti. Ma prima di staccare il biglietto per il quarto mandato parlamentare consecutivo, l’imprenditore genovese dovrà battere nel collegio uninominale Genova-Levante un altro big, il sindaco di Bogliasco e deputato uscente Luca Pastorino, che potrebbe rendergli il compito più arduo del previsto. Rimarrà invece saldamente a Palazzo Madama la leghista Stefania Pucciarelli, sottosegretaria alla Difesa, candidata all’uninominale nel collegio di Levante.

I paracadutati

Meno scontata la partita di Raffaella Paita, presidente uscente della commissione Trasporti. In Liguria l’esponente di Italia Viva, eletta col Pd, è capolista alla Camera, ma sarà molto difficile fare scattare il seggio al proporzionale per il terzo polo. Tuttavia le è stato garantito un secondo posto a Roma dietro a Carlo Calenda, che risulta candidato anche all’uninominale ed è capolista in altri tre collegi: le probabilità di entrare da paracadutata sono buone. Discorso simile per un altro deputato spezzino, il leghista Lorenzo Viviani, mandato a correre in terza posizione a Vicenza-Rovigo ma con un capolista piazzato anche all’uninominale e la possibilità concreta di sbloccare due seggi.

Invertendo la prospettiva, in Liguria c’è un solo paracadutato che ha già il seggio in cassaforte: si tratta del friulano Roberto Menia, già cinque volte deputato (prima con An, poi nel Pdl, infine nel partito di Gianfranco Fini), piazzato da Fratelli d’Italia come capolista al Senato. Nell’estremo Ponente all’uninominale per la Camera c’è la romagnola Sandra Zampa (Pd), ma le possibilità di vittoria per lei sono quasi nulle, così come per il pontremolese Cosimo Maria Ferri, a lungo sottosegretario alla Giustizia, capolista di Azione-Italia Viva alla Camera. Mentre la cuneese Laura Ravetto, seconda nella lista della Lega per la Camera, in realtà entrerà nel suo collegio in Piemonte, considerato già “blindato”. Catapultato in Liguria alle scorse elezioni, il forzista Giorgio Mulè punta invece alla riconferma, stavolta da capolista a Palermo.

Le new entry

A “vincere facile” sarà anzitutto il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso, capolista alla Camera. Ex consigliere regionale, coinvolto nel processo sulle spese pazze e definitivamente assolto in Cassazione, per lui sarà la prima volta in Parlamento. Nel partito di Giorgia Meloni ci spera anche Maria Grazia Frijia, vicesindaca alla Spezia, pronta a trasferirsi a Roma nell’ipotesi – non affatto lontana – che scatti il secondo seggio. Sempre in casa Fdi ha già le valigie pronte l’assessore regionale Gianni Berrino, schierato nell’uninominale di Ponente al Senato. Virtualmente sicuro del successo è Alessandro Piana, vicepresidente della Liguria e capolista della Lega al Senato, anche se tutto si gioca sul filo delle percentuali. Dovrà sudare di più l’assessora regionale Ilaria Cavototiana della prima ora e candidata nell’uninominale Genova-Ponente della Camera contro la sindaca di Rossiglione Katia Piccardo: lei stessa ha ammesso che il suo collegio è tutt’altro che “blindato”.

Tra gli aspiranti parlamentari con discrete possibilità di farcela – oltre a Katia Piccardo, appena citata – c’è la sindaca di Sestri Levante e segretaria regionale del Pd Valentina Ghio, seconda in lista alla Camera, che se la giocherà probabilmente col deputato uscente del M5s Roberto Traversi. Nel centrodestra, se Noi Moderati supererà la soglia di sbarramento al 3% con un buon risultato in Liguria, il secondo seggio di Fratelli d’Italia potrebbe andare invece ad Andrea Costa, ex consigliere regionale, esponente di Noi con l’Italia e sottosegretario alla Salute del governo Draghi. Partita durissima per il consigliere comunale genovese Luca Pirondini, capolista del Movimento 5 Stelle al Senato, che potrebbe scalzare il leghista Alessandro Piana.

Gli esclusi

Per completezza tocca fare un’ultima lista, ed è quella piuttosto lunga dei trombati (o ritirati). Chi ha più chance di non farne parte è Roberto Traversi, capolista del M5s alla Camera, unico ligure rimasto nel partito sino a fine legislatura tra scissioni ed espulsioni. Grazie al meccanismo dei resti potrebbe forse conquistare il secondo mandato ai danni di Valentina Ghio. Sconfitta pressoché certa per i suoi ex compagni del Movimento Sergio Battelli, fedelissimo di Di Maio e capolista di Impegno Civico alla Camera, e Marco Rizzone, diventato seguace di Toti e secondo in lista per Noi Moderati in Puglia. Non si ricandidano Simone Valente, Matteo Mantero, Mattia Crucioli ed Elena Botto.

Quotazioni basse, anche se non bassissime, per Luca Pastorino, deputato uscente nelle fila di LeU, oggi sostenuto da Beppe Sala, che sfiderà Sandro Biasotti all’uninominale. Nella Lega secondo giro proibitivo per Flavio Di Muro e Sara Foscolo, rispettivamente terzo e quarta nella lista per la Camera, e per Paolo Ripamonti, terzo nell’elenco per il Senato. Tornerà verosimilmente a casa Manuela Gagliardi, seconda in lista al Senato per Noi Moderati. Il Pd ha tagliato fuori l’ex segretario regionale Vito Vattuone e – in maniera abbastanza clamorosa – la genovese Roberta Pinotti (eletta in Piemonte) e il savonese Franco Vazio.

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