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Abitano fuori Liguria ma dichiarano di risiedere nel savonese per avere le agevolazioni sulla prima casa: scoperti dalla Finanza

Contestato il mancato versamento dei tributi locali per oltre 285 mila euro

Savona. I finanzieri del comando provinciale di Savona, nell’ambito delle ordinarie attività istituzionali finalizzate alla tutela delle entrate dello Stato, hanno individuato 90 soggetti che hanno acquistato immobili in diversi comuni della Riviera savonese, dichiarando fittiziamente di essere residenti nelle predette abitazioni, per usufruire delle agevolazioni fiscali previste per l’acquisto della “prima casa”.

I soggetti, nella maggiore parte dei casi provenienti dal Piemonte e dalla Lombardia, in realtà hanno continuato a dimorare abitualmente in altre Regioni, ove lavoravano regolarmente ed ove i figli frequentavano le scuole. L’attenzione delle Fiamme Gialle è stata indirizzata su quei soggetti che non hanno operato la scelta del medico di base nei comuni savonesi, ove era stata formalmente dichiarata la residenza, e sui bassi consumi registrati dalle utenze domestiche.

Nei confronti di questi contribuenti il gruppo di Savona, la compagnia di Albenga e la tenenza di Finale Ligure hanno avviato controlli fiscali che hanno consentito di contestare il mancato versamento dei tributi locali per oltre 285 mila euro, derivanti dall’omesso pagamento dell’Imu e della Tari. Sono state inoltre contestate sanzioni amministrative ai fini delle imposte dirette per 311 mila euro, derivanti dall’indebita detrazione di interessi sui mutui, spettanti solamente per gli immobili adibiti a prima abitazione.

Per fittizia residenza si intende quella fissata in luogo in cui un soggetto ha la disponibilità di un immobile, ma ove non ha la propria dimora abituale. La provincia di Savona ben si presta al fenomeno citato, atteso che molti cittadini lombardi e piemontesi, pur di avere una casa in Riviera per l’estate, in particolare nei comuni di Alassio, Albisola Superiore, Andora, Celle Ligure, Finale Ligure, Laigueglia, Spotorno e Varazze, e sfuggire a vari adempimenti fiscali, vi stabiliscono solo formalmente la propria residenza, pur dimorando abitualmente altrove.

Nello specifico, i Finanzieri del Gruppo di Savona hanno individuato un soggetto, formalmente residente a Varazze, mentre il coniuge è risultato svolgere attività lavorativa dipendente presso una società con sede in provincia di Milano; i tre figli minori, ugualmente, frequentano le scuole a Cassano d’Adda (MI), in provincia di Milano, dove tutto il nucleo familiare risulta iscritto all’ASL di riferimento. Un altro soggetto, formalmente residente a Celle Ligure, è risultato essere dipendente di una società di Casale Monferrato (AL), mentre la moglie risulta dipendente di una società di Torino; i due figli, invece frequentano istituti scolastici di Vigevano (PV). Singolare la circostanza per cui durante un sopralluogo presso l’abitazione sita di Celle Ligure, l’uomo ha risposto al citofono direttamente dal proprio cellulare mentre si trovava appunto fuori regione.

La Compagnia di Albenga ha individuato una 30enne formalmente residente ad Andora, ma da sempre dimorante in provincia di Alessandria, dove tutt’oggi esercita l’attività di estetista. Un’altra donna, fittiziamente residente a Laigueglia, è risultata dimorare abituale a Bra (CN) e svolgere attività lavorativa a La Morra (CN). In entrambi i casi, gli interessi sociali ed economici delle due donne erano concentrati nei citati comuni piemontesi, mentre le abitazioni savonesi sono risultate vere e proprie “seconde case”, utilizzate in modo saltuario durante i fine settimana e/o i periodi estivi.

I finanzieri delle Tenenza di Finale Ligure poi hanno individuato un soggetto che, dopo aver acquistato con i benefici “prima casa” un immobile in un comune del primo entroterra savonese, trasferendovi la propria residenza anagrafica, lo ha affittato “in nero” ad una terza persona. Un’ altro soggetto, invece, proprietario di un immobile in Finale Ligure, anche in questo caso acquistato con le agevolazioni “prima casa, dove lo stesso risultava formalmente residente, frequentava un corso di studi universitari all’estero, con obbligo di presenza presso la Facoltà Universitaria e di tirocinio nell’ambito di unità ospedaliera veterinaria situata in Spagna.

Dette situazioni emerse sono state prontamente comunicate agli Enti comunali savonesi per i conseguenti provvedimenti. Tutti i benefici fiscali ottenuti proprio grazie al fatto di aver dichiarato di avere la residenza solo formale, sono stati oggetto di revoca.

L’attività svolta testimonia, ancora una volta, il costante impegno della Guardia di Finanza di Savona nella Tutela delle Entrate dello Stato e nella lotta all’evasione fiscale che, nel caso specifico, sottrae anche risorse agli Enti locali da destinare ai servizi per i cittadini.

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