Loano. Un esposto alla Procura di Savona per chiedere subito il sequestro della linea e una conseguente indagine sulla sicurezza ferroviaria del tratto di ponente a binario unico. L’iniziativa (che è anche una provocazione, dato che il sequestro della linea comporterebbe lo stop a tempo indeterminato della circolazione ferroviaria nel savonese) arriva da Assoutenti.
“Abbiamo appreso – scrivono – dell’ennesimo incidente al più trafficato passaggio a livello di Loano, non solo per gli autoveicoli ma anche per i pedoni che transitano per raggiungere il centro città. Fortunatamente non si contano vittime, ma i danni e lo spavento per chi ha assistito all’incidente sono assolutamente inaccettabili per un paese civile e non possono più essere addebitati al caso o all’indisciplina di chi non rispetta le regole previste e da rispettare”.
L’episodio di ieri, infatti, con lo scontro tra un treno e un furgone rimasto intrappolato tra le sbarre di un passaggio a livello, oltre a preoccupare per il rischio sfiorato ha inevitabilmente riportato alla ribalta le polemiche sul raddoppio ferroviario a monte.
“Ormai bisogna riconoscere – accusano – che le strutture esistenti non sono idonee a garantire lo scorrimento del traffico, sia ferroviario che della viabilità ordinaria, ma sono una trappola che potrebbe determinare conseguenze disastrose, con la perdita di vite umane oltre che danni materiali di incalcolabile portata”.
“Ormai RFI non può più nascondere le sue responsabilità utilizzando Trenitalia come paravento; riguardo i mancati interventi di carattere strutturale chiamiamo in causa proprio RFI perché dopo decenni di chiacchiere, nel tratto di ferrovia da Finale Ligure a Loano, nulla si è fatto per eliminare la trappola dei passaggi a livello. Sono più di 25 anni che proponiamo l’interramento dei binari per eliminare servitù e pericoli, e lo abbiamo fatto in mille occasioni rivolgendoci a chi aveva le responsabilità decisionali, dalle amministrazioni locali fino ai più alti livelli ministeriali”.
“La sola certezza che abbiamo – conclude Assoutenti – è quella che la nostra è una ‘voce nel deserto’, un deserto fatto di inerzia e insensibilità che non trova giustificazioni, ma solo conferma le gravi responsabilità di chi deve decidere in merito. Episodi come quello accaduto ieri debbono spingere anche l’opinione pubblica a mobilitarsi per reclamare i propri diritti di mobilità in sicurezza. Assoutenti come sempre farà la sua parte”.