Loano. Prima la lotta per il caruggio, ora quella per la focaccia. E’ una vera e propria ventata di “orgoglio ligure” quella che da qualche tempo ha preso a soffiare su Loano.
Dopo la lotta per affermare la corretta denominazione del centro storico (che si chiama “caruggio” come a Genova e non “budello” come ad Alassio, come ben evidenziato nelle targhe collocate alle due estremità di via Garibaldi) ecco che ora i loanesi si sono lanciati in una nuova campagna: quella in favore della focaccia.
Così come accade nella maggior parte delle località liguri, anche a Loano puntualmente capita di imbattersi in qualche “foresto” che, recandosi dal panettiere o in una delle tante botteghe della città, chieda “un pezzo di pizza bianca” intendendo un pezzo di focaccia semplice.
Un fraintendimento semantico che fa rabbrividire (per non dire di peggio) più di un ligure e che qualche giorno fa ha spinto alcuni residenti a lanciare la campagna “educativa” per far capire ai turisti quale sia il vero nome di una delle specialità della nostra regione.
“Lanciamo un appello a tutti i panificatori e produttori di pizza e focaccia – dicono scherozamente i loanesi – Promuovete un doppio tariffario: chi chiede ‘un pezzo di focaccia’ pagherà la cifra standard di un pezzo/etto/chilo; chi chiede ‘un pezzo di pizza bianca’ intendendo focaccia pagherà il doppio o il triplo. Chissà se intaccando il loro portafogli capiranno l’importanza di dare il giusto nome alle cose”.
L’ironica e provocatoria proposta, lanciata su Facebook, ha ottenuto la solidarietà di diversi loanesi (e non solo) convinti della necessità di “dare il giusto nome alle cose”.
Tra i sostenitori dell’iniziativa c’è anche il grafico e creativo Andrea Calcagno, che sull’onda della “protesta” ha deciso di elaborare una locandina formato 32×63 il cui slogan è proprio: “Chiamiamo le cose con il proprio nome. Si chiama focaccia, non pizza bianca”.
La locandina è destinata a trovare spazio in tutte le panetterie e focaccerie che ne faranno richiesta e Calcagno si è detto disponibile a donarne una a qualunque esercizio ne faccia richiesta.