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Alcol, cinque miti da sfatare

Alcune "voci" tramandate dai nostri nonni, o nate tra un chiacchiericcio e l'altro, sono in realtà prive di fondamento

Alcol, cinque miti da sfatare

Generalmente non attribuiamo all’alcol consumato in modica quantità una valenza negativa: il vino, ad esempio, è spesso presente nelle nostre tavole e il suo consumo sottolinea eventi lieti o momenti conviviali e di divertimento. Proviamo ora a sfatare cinque miti sull’alcol.

“L’alcol riscalda”
In realtà l’alcol è un vasodilatatore, pertanto fa abbassare la pressione e disperdere il calore corporeo. Il calore che sentiamo è solo momentaneo e ingannevole, in quanto in breve tempo aumenta il rischio di assideramento.

“L’alcol fa buon sangue”
In realtà un consumo eccessivo di alcol rende anemici, oltre ad avere effetti negativi sul sistema cardiocircolatorio, come ingrossamento e indebolimento del cuore, alterazione del ritmo cardiaco, affaticamento con grave compromissione delle funzioni.

“Il caffè aiuta a far passare la sbornia”
Il caffè non riduce il tasso di alcolemia né migliora lo stato di attenzione, l’unico rimedio è attendere qualche ora affinché il nostro corpo metabolizzi l’alcol in eccesso.

“Il vino mescolato con l’acqua fa meno male”
L’acqua, al contrario, accelera l’assimilazione dell’alcol, nonostante, mescolando acqua e vino, si tenda a bere una quantità ridotta di alcol.

“La dipendenza dall’alcol determina il buon umore”
Determina l’insorgenza di disturbi dell’umore, quali la depressione. Se un individuo è già depresso di per sé, la dipendenza rischia di farlo entrare in un circolo vizioso. Tra gli altri effetti dell’alcol sul corpo troviamo il rallentamento delle attività mentali e la diminuzione della coordinazione motoria.

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