Savona. Lutto, a Savona, per la scomparsa di Pippo Giudice, storico dirigente della funzione pubblica della Cgil e prima ancora del sindacato di categoria degli Enti Locali, a cui apparteneva in quanto dipendente del Comune di Savona. E’ stato presidente del comitato direttivo della Camera del Lavoro.
Giudice aveva esordito in politica a Padova, nelle fila del Psi per poi passare allo Psiup nel momento della formazione del governo di centro-sinistra. A Savona era stato assunto nell’amministrazione comunale e aveva cominciato subito negli anni’60 a militare in quella che all’epoca era la Federazione Enti Locali-Sanità della Cgil.
All’inizio degli anni’70 aveva assunto l’incarico di segretario provinciale subentrando ad un altra grande figura nella storia del sindacalismo savonese come Marzocchi. Nel 1972 sciolto lo Psiup aveva aderito al Pci.
Trasformata la federazione enti locali-sanità in Federazione della Funzione Pubblica, aveva partecipato al congresso nazionale fondativo svoltosi a Rimini nel 1980 assumendo ancora l’incarico di segretario provinciale della nuova compagine sindacale. All’inizio degli anni’90 era passato alla segreteria confederale impegnandosi anche come presidente del comitato provinciale dell’Inps.
La Cgil di Savona, dunque, si unisce al dolore della famiglia “per la scomparsa del compagno Pippo Giudice: “Pippo ha vissuto attivamente una fase politica importante per la nostra organizzazione; il suo impegno, la sua passione politica e sindacale resteranno punti significativi costanti nel nostro lavoro quotidiano”.
Franco Astengo lo ricorda come “un raffinato marxista di scuola dellavolpiana, che aveva dedicato la sua vita al sindacato schierandosi con grande impegno, passione, competenza, dalla parte del movimento operaio. Animatore e promotore del comitato per la Difesa della Costituzione, era sempre persona attenta ai diritti dei lavoratori, uno studioso della legislazione del lavoro tenendo il suo impegno in stretta connessione con l’Articolo 1 della nostra Carta Fondamentale”.
“Il mondo del lavoro ha rappresentato la sua stella polare, insieme all’idea che per praticare la politica fosse necessario non improvvisare , studiare e tenere assieme politica, ragioni sociali e cultura. Il movimento dei lavoratori savonese perde una figura di riferimento, un dirigente illuminato che dovrà essere ricordato come esempio e guida”.