Pensiamoci

Intervista col commissario

Autorità di Sistema Portuale, Paolo Piacenza: “Ecco perché la fusione con Genova è stata utile anche a Savona e ha permesso ingenti investimenti”

"Saremo la prima Comunità portuale italiana autonoma dal punto di vista energetico, entro il 2025 navi Costa in sosta a motori spenti"

Savona. Grazie a questa intervista con Paolo Piacenza, da sei mesi commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che governa Genova e Savona-Vado, è possibile avere un quadro preciso sullo stato di salute dei nostri scali e soprattutto sulle loro prospettive.

IVG.it per primo indicò la possibilità che Piacenza da segretario dell’Autorità di Sistema ne diventasse commissario straordinario. Professionista e persona molto riservata, preferisce far parlare i fatti. Ora ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Su che linee si sviluppano i progetti principali per Savona-Vado?

“Puntano alla modernizzazione, allo sviluppo delle infrastrutture, al completamento di importanti opere di difesa dal mare, alla tutela dell’ambiente, alla digitalizzazione che serve anche a ricavare nuovi spazi, soprattutto a consolidare e rafforzare il rapporto tra i due scali marittimi e la città”.

Personalmente siamo sempre stati convinti che la fusione tra Savona e Genova abbia giovato soprattutto al capoluogo regionale, anche nel rapporto degli investimenti. Lei ha in mano bilanci e progetti. Che cosa ne pensa?

“È una sensazione che comprendo e rispetto, ma posso assicurare che non è così. Non solo: senza una più ampia regia unica Savona non potrebbe avere un ruolo nazionale e internazionale così forte, per affrontare la concorrenza dei porti del nord Europa, né disporre delle risorse che stiamo impiegando. A dirlo sono i numeri. Dal 2019 abbiamo investito su Savona-Vado 250 milioni di euro, dei quali 50 solo nel 2023 per le infrastrutture. Sempre l’anno scorso abbiamo registrato il record storico di traffici con 15 milioni di tonnellate, salvaguardato l’occupazione e ci siamo confrontati con il territorio sui problemi principali. Siamo il primo motore economico e vogliamo restituire alle città ciò di cui avevamo bisogno in termini di servitù, sfruttare le sinergie e creare un legame ancora più forte anche tra pubblico e privato. Abbiamo attraversato le crisi dovute al crollo del ponte Morandi, alle mareggiate del 2018 e 2019, al Covid, alle guerre e ora alla crisi del Mar Rosso, però mi sento di assicurare che possiamo guardare al futuro con ottimismo. È vero, e dico per fortuna, che grazie al decreto Genova nel capoluogo sono state avviate molte opere, ma stiamo andando veloci anche a Savona e a Vado. Per concludere la risposta alla sua domanda, ricordo che l’Ufficio territoriale di Savona, grazie al lavoro di Paolo Canavese e dei suoi collaboratori, ha una sua ampia autonomia, collabora nella pianificazione, tra istanze del territorio e la visione strategica del sistema, che avviene giocoforza a palazzo San Giorgio”.

Chi non lo avesse fatto e volesse sentire dalla viva voce di Piacenza la sintesi delle sue affermazioni, può ascoltare il video che si trova in apertura di questo servizio, sulla fusione Savona-Genova e sugli altri argomenti principali.

Paolo Piacenza

Commissario Piacenza, in un servizio IVG.it annunciò la possibilità di costruire un tunnel sottomarino tra il porto e l’autostrada per liberare la città dal traffico pesante. È un progetto realistico?

“Lo confermo, ma devo avvertire che ha tempi lunghi perché occorre prima il piano regolatore, stilarne poi uno specifico e realizzare quindi i notevoli lavori infrastrutturali propedeutici alla realizzazione del tunnel”.

L’elettrificazione del porto è una delle richieste principali del territorio.

“Grazie a 35 milioni in arrivo dal PNRR saremo la prima Comunità portuale italiana autonoma grazie ai pannelli fotovoltaici sui tetti dei nostri grandi magazzini e alle possibilità di accumulo. Entro il 2025 le navi Costa potranno sostare a motori spenti. Tutti i nostri mezzi saranno elettrici. Grazie alle nuove torri faro abbiamo aumentato anche la sicurezza”.

Paolo Piacenza

La vecchia sede incenerita non è un bel biglietto da visita.

“Come si sa era sotto sequestro e quindi non nella nostra disponibilità. Adesso è iniziata l’opera di liberazione dalle macerie e di pulizia. Stiamo valutando quali parti demolire e dall’anno prossimo inizieranno i lavori di riqualificazione, per ospitare non solo i nostri 50 dipendenti, ma anche servizi tecnico nautici che ci consentiranno di liberare alcune aree portuali”.

Il lungomare di Levante è destinato a cambiare il volto della zona tra la Torretta e Albissola. C’è anche la vicenda delle vecchie Funivie che la Sovrintendenza vuole almeno in parte conservare.

“È un progetto in 5 sezioni, la seconda riguarda appunto le vecchie Funivie. Dopo la conferenza dei servizi, bisognerà prima rimuovere il ferro e poi procedere alla realizzazione di quanto previsto dal masterplan. Si tratta di una co-pianificazione secondo quanto previsto dal piano regolatore portuale. Noi pianifichiamo le aree di attività portuale e andiamo incontro alle richieste degli enti territoriali sulle zone più a ridosso dei centri abitati. Grazie a un accordo con Aspi da 20 milioni ci sarà anche un parcheggio di cintura da 2/300 posti. È un progetto in linea di massima già noto che lega città e porto e al quale dobbiamo di conseguenza lavorare tutti insieme. Con Anas ci sono poi sul tavolo il secondo lotto dell’Aurelia bis e il ribaltamento del casello di Albissola”.

Paolo Piacenza

A proposito di parcheggi. Le attività della Darsena lamentano una carenza di parcheggi che mette ormai in pericolo la loro stessa esistenza. Un maxi parcheggio pubblico-privato non potrebbe trovare posto in porto? Per giunta sul nuovo lungomare sarebbe prevista una sorta di Darsena 2 dedicata alla movida. Sinceramente un’ipotesi che sembra temeraria.

“Per quanto riguarda un’eventuale Darsena 2, bisogna tornare alle competenze di cui ho appena parlato. Comprendo poi le esigenze degli operatori della Darsena, ma non possono rientrare nelle nostre priorità. Come detto i traffici vanno bene e noi stessi abbiamo fame di spazi e li cerchiamo anche verso il mare”.

Paolo Piacenza ricorda poi importanti lavori già programmati. A Savona spiccano le opere di protezione dal mare e come detto l’illuminazione del porto, che garantirà appunto più sicurezza.

Ancora più lungo l’elenco di Vado. Si tratta dell’accessibilità nautica, grazie a cui entro il 2025 si darà piena operatività a tutto il porto; di quella stradale, con una nuova viabilità per separare il traffico cittadino da quello portuale; degli interventi sul nodo ferroviario; delle opere per la sicurezza sul torrente Segno con lo spostamento delle tubazioni. Il tutto per incrementare e completare l’operatività di tutto il porto, piattaforma e Refeer, anche in sinergia con alcune industrie.

Non c’è dubbio che per i porti di Savona-Vado e le città su cui si affacciano sia un momento decisivo e delicato, da seguire con molta attenzione.

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