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Al via la fusione Carige-Carisa: resta il marchio, non il Cda. Ecco cosa cambia

La banca savonese assorbita da Carige: il 23 novembre già operativo il piano di fusione. Pasquale: "Saremo ancora più forti"

Savona. Diventerà operativa a partire dal prossimo 23 novembre la fusione tra la Banca Carige e la Banca Carisa. Gli atti formali propedeutici sono già stati sottoscritti e oggi pomeriggio presso la banca savonese si è tenuta la presentazione ufficiale, alla presenza del presidente di Banca Carige Cesare Castelbarco, dell’Ad Carige Piero Luigi Montani e del presidente della Carisa di Savona Luciano Pasquale.

Il marchio dell’istituto di credito resterà, ma non ci saranno più assemblee né Cda: all’interno di Carige, infatti, è prevista una suddivisione territoriale per tutto il territorio savonese. Una riorganizzazione simile era già in progress ma ora subirà una ulteriore e definitiva accelerata.

“Cambiano alcune cose, ma resta molto della cultura di Carisa e il radicamento della banca sul territorio savonese – ha detto il presidente Carisa Luciano Pasquale – Sarà un processo di integrazione, in parte già iniziato, indispensabile per il gruppo bancario e nell’interesse di famiglie e imprese. La fusione è stata illustrata a tutti gli operatori, agli ordini professionali e le autorità della Provincia savonese. E’ una sfida decisiva per tutta l’economia locale che siamo convinti di affrontare e vincere”.

Personaggi 13

Alessio Berta sarà direttore dell’area di ponente (che va da Varazze fino a Ventimiglia), che avrà sede a Savona e che sommerà la presenza di Carisa e Carige. Rassicurazioni arrivano circa il numero degli sportelli e l’organico del personale: non sono previsti ridimensionamenti delle filiali né esuberi dei dipendenti.

Tra i nuovi organismi che prenderanno vita a seguito della fusione c’è l’Osservatorio del Credito, che sarà composto da associazioni di categoria e ordini professionali e sarà coordinato da Luciano Pasquale. L’Osservatorio avrà compiti e indirizzi di carattere consultivo rispetto ai bisogni e alle esigenze del territorio, con l’obiettivo di rafforzare ancora di più il sistema creditizio locale.

Una aggregazione 4.0 – ha concluso Pasquale – una integrazione funzionale tra le due banche che credo potrà andare a beneficio di tutti, non ci saranno esuberi e nessuno sportello sarà chiuso”.

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