L’impronta fascista
Con il periodo fascista è sorto l’imponente grattacielo Leon Pancaldo, davanti alla Torretta, occupando il suolo che prima era riservato alla Chiesa Sant’Agostino, edificata intono al 1300, e in seguito trasformata in Magazzino del Sale (seconda metà dell’ Ottocento).
Sempre in epoca fascista è sorto l’edificio ora sede principale di Poste italiane, dalla chiara impronta razionalista, costruito di fronte all’allora cinema-teatro Reposi, un edificio a pianta circolare, demolito tra il ‘55 e ’56, in vista della costruzione del palazzo in vetrocemento della Banca Popolare di Novara.
Anche gli edifici della Prefettura, in Piazza Saffi, e della Questura in Corso Ricci condividono origini fasciste, a testimoniarlo la particolare architettura.
Piazza del Re
Un’altra area che ha subìto numerose modifiche è quella un tempo denominata Piazza del Re, uno spazio, ora occupato dal complesso scolastico Pertini-Colombo e dall’edificio ai cui piedi hanno risieduto per diversi anni i negozi Zeus e Sampier, prima dei loro rispettivi trasferimenti.
L’attuale area “scolastica”, nei primi del ‘900, era occupata dal cosiddetto “Quartiere dei Cassari”, un complesso di edifici abitativi – accanto al Duomo – demoliti tra il 1938 e il 1939 per realizzare il palazzo della Prefettura. Tuttavia, la guerra impedì la costruzione dello stesso e la demolizione di molti di questi palazzi di rilevanza artistica si rivelò inutile.
Fortunatamente, alcune sculture (raffiguranti illustri personaggi savonesi come Ratti e Martinengo) che adornavano la facciata della casa del Brilla, un grande pittore savonese, vennero salvate e conservate presso i giardini di Piazza del Popolo, ma non tutte. Alcune, come il busto di Guidobono, Chiabrera, Michelangelo e Oxilia, sono andate perdute.
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