Savona. Da una parte i privati investono di tasca propria nell’acquisto delle telecamere (che entrano poi a far parte del sistema di proprietà del Comune) e dall’altra Palazzo Sisto mette a disposizione le proprie strutture per l’installazione (lampioni, semafori e quant’altro possa essere utilizzato come supporto per gli apparecchi), si occupa della gestione dell’intero apparato e, soprattutto, permette agli “occhi elettronici” di inquadrare le aree pubbliche. Sono questi, in estrema sintesi, i contenuti del protocollo d’intesa siglato tra la giunta del sindaco Ilaria Caprioglio ed i privati cittadini per potenziare il sistema di videosorveglianza pubblica e aumentare la percezione dei savonesi, tema sul quale il primo cittadino ha basato buona parte della propria campagna elettorale. Come noto, il Comune di Savona si trova a fare i conti con non indifferenti problemi economici. Di fronte alle difficoltà di bilancio, l’amministrazione ha deciso di rivolgersi ai privati e di chiedere il loro “contributo” per cercare di migliorare la sicurezza e l’ordine pubblico della città: “Siamo stati costretti a guardarci intorno per capire come innalzare la percezione di sicurezza tra i cittadini, che oggi è ai minimi storici” afferma l’assessore alla sicurezza Paolo Ripamonti.
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