Provincia. E’ stata oggetto di una interrogazione discussa oggi in consiglio provinciale la sentenza “pilota” che, di fatto, rischia di mettere in dubbio la legittimità delle multe per eccesso di velocità rilevate dall’autovelox della Sp29 del Cadibona. Dopo la sentenza, la Provincia di Savona ha presentato al ministero delle infrastrutture e dei trasporti un quesito specifico per capire quale strada intraprendere. Infatti, se le sanzioni “gestite” da polizie provinciali di Enti diversi da quelli di appartenenza non sono legittime, ciò significa che le Province sprovviste di una propria polizia non sono più nelle condizioni di mantenere in funzione gli autovelox. Nel caso del savonese, il problema sarebbe non da poco: tali apparecchi, infatti, sono considerati tra i principali strumenti per la moderazione della velocità lungo le strade provinciali (tant’è che numerosi comuni della Valbormida hanno chiesto ai vertici di Palazzo Nervi di installare altri velox nei punti di maggiore criticità). L’unico altro strumento in grado di ottenere lo stesso risultato sono i dossi, ma i costi per la loro realizzazione sono molto maggiori rispetto a quelli dei velox, i quali, tra l’altro, riescono a “pagarsi da soli” grazie ai proventi delle multe.
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