L’ultimo saluto a Simone Canetto

Albenga. “Oggi non celebriamo il funerale di Simone, ma la sua vita”. Sono queste le parole, rotte dal pianto, pronunciate da Matteo Canetto, fratello maggiore del piccolo Simone, scomparso mercoledì mattina, in seguito ad un grave incidente avvenuto sull’Aurelia Bis. E le parole di Matteo, grazie all’affetto dei parenti, degli amici e dei conoscenti, si sono tramutate in realtà di fronte alla cattedrale San Michele, dove oltre mille persone hanno preso parte questo pomeriggio per l’ultimo saluto ad un ragazzo di Albenga, ad un giovane capitano di calcio (militava nel Ceriale). Una manifestazione di amore, di amicizia e di vicinanza forte, grande, al punto che, alla fine del funerale, cori, musica e applausi sono riusciti a rompere il silenzio surreale durato circa un’ora prima dell’ingresso e all’interno della chiesa, intervallato solo da lacrime e singhiozzi. C’erano anche numerose compagini calcistiche locali, oltre ovviamente al Ceriale Juniores al gran completo, tutti in divisa, i compagni di scuola dell’alberghiero ma anche tanti coetanei albenganesi che, benché magari non legati a Simone da un rapporto di amicizia vero e proprio, sono rimasti stregati e conquistati da quel sorriso sincero che lo contraddistingueva.

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